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Vidic: “Fiero di aver scelto l’Inter, Thohir ha progetto. Capitano? Non conta”

Occhi chiari, sguardo deciso, di uno che di battaglie ne ha fatte tante. L’Inter, orfana degli argentini, soldati di mille guerre combattute e vinte, presenta oggi Nemanja Vidic, centrale di difesa ed ex capitano del Manchester United. In...

Eva A. Provenzano

Occhi chiari, sguardo deciso, di uno che di battaglie ne ha fatte tante. L'Inter, orfana degli argentini, soldati di mille guerre combattute e vinte, presenta oggi Nemanja Vidic, centrale di difesa ed ex capitano del Manchester United. In attesa di altri acquisti è lui il simbolo della squadra nerazzurra che ricomincia da capo. 

Il serbo viene presentato oggi, nella sala stampa del centro sportivo A. Moratti di Appiano Gentile. FCINTER1908.IT segue live l'evento e vi riporta, minuto per minuto, le prime parole del giocatore nerazzurro. 

14:58 - Mazzarri entra in sala stampa per salutare i giornalisti in attesa del giocatore nerazzurro. A rappresentare la società ci sono Fassone, Ausilio e williamson oltre a Ricci.

- Nemanja è entrato in sala stampa e si sottopone alle foto di rito. 

- Al tavolo con il giocatore si sono Piero Ausilio e Fassone. Poi si siederanno in prima fila

Il dg: "Ho il piacere di cominciare la stagione e di introdurre Nemaja convinto che saprà interpretare questa parte di carriera nel migliore dei modi. Io e Piero eravamo molto contenti quando ci è venuta l'idea di chiamarlo e siamo contenti sia qui.

Parola a VIDIC

- Come mai hai scelto questo progetto?

Sono arrivato in un grande club, che ha fatto la storia ed ha una certa tradizione. L'ha vinto trofei importanti come la Champions e anche tanti campionati. Ha un palmares che non tutti i club possono vantare e ha un progetto con un nuovo proprietario, progetto a cui ho aderito. Mi è piaciuto subito e sono contento di essere qui. 

- Che peso ha avuto Stankovic in questa scelta?

 Ho avuto la possibilità di parlare con Dejan ma non è l'unico serbo ad aver vestito questa maglia, ci sono tanti giocatori del mio. Paese che hanno giocato qui, voglio continuare la tradizione. 

- Molti pensano che il tuo arrivo nel campionato italiano sia un passo indietro, tu cosa pensi?

Potevo venire in Italia già tempo fa e adesso ho finalmente ho l'occasione. Io non la penso così, io penso che il calcio italiano si adatti molto al mio modo di giocare. Vengo da uno dei club più importanti in Europa e condivido la linea futura dell'Inter, era arrivato il momento per me di cambiare. Il calcio inglese è diverso, ma quello italiano è di alto livello. 

- Come è riuscito a coinvolgerti Thohir in questo progetto?

Non ho parlato direttamente con lui. Ho parlato con Marco Fassone e Ausilio che mi hanno detto quali sono i progetti futuri del club. Mi è stato trasmesso un certo entusiasmo. Il presidente ha un progetto a. Lungo termine che si espande in un arco temporale di due anni. Quello che lui vuole è mantenere l'Inter in una posizione alta di classifica. Ed è quello che voglio anche io. Voglio puntualizzare che nella mia carriera ho sempre avuto davanti nuovi progetti. Al Manchester inizialmente non abbiamo vinto, era un progetto a lungo termine. Mi piace di fare parte di nuovi progetti. Mi sento onorato di questo. Crdo che si possa fare bene come ho fatto finora. 

 - Zanetti è andato via e tu eri il capitano dello United, saresti pronto a sostituirlo?

"Prima fatemi giocare con la squadra. Non dipende da me, io devo ambientarmi e fare il massimo. Devo prepararmi al meglio durante gli allenamenti. Ho fatto nove anni allo United e non ho certo pensato ad essere capitano. Non cambia niente e non cambia il mio modo di giocare. Io devo solo pensare a fare il massimo in campo".

- Cosa pensi della difesa a tre?

l'anno scorso ho visto diverse partire e ho visto i miei compagni all'opera, con la difesa a tre non ho giocato, sarebbe un modulo diverso, ma non cambia il lavoro come giocatore. Io voglio adattarmi al lavoro dei miei compagni che sia modulo a tre o a quattro.

- È vero che il Milan ti aveva cercato nello stesso periodo dell'Inter?

In quel periodo c'erano tanti altri club, ma il Milan non era tra questi.

- Vero che hai parlato con Hernandez di Inter?

No, non ho parlato con lui di questa cosa. Non ne so nulla...

- Conserverai la maglia numero 15?

Si, lo spero. Ma ancora non abbiamo parlato di questo. Qualunque sia il mio numero mi andrà bene.

- Sarà un'Inter meno argentina, sarà adesso un'Inter slava vista la presenza di Kovacic e Kuzmanovic?

Non credo che conti la Nazionalità. Kovacic non lo conosco molto, ma credo che la loro presenza possa aiutare il mio adattamento. 

- Tanti problemi in difesa per l'Inter. Meglio avere buoni giocatori o un buon assetto difensivo?

Io credo che la cosa importante sia il sistema di gioco in difesa. Quando sono arrivato in un nuovo club molto è dipeso dai miei compagni, credo sia il gruppo, il sistema che può migliorare i singoli giocatori, per dare il meglio.

- Come è il rapporto con i dirigenti del Manchester United, perché hai deciso di chiudere con il club inglese?

È una domanda a cui mi è già capitato di rispondere. Allo United ho vinto tutto e vedo questa nuova esperienza come una nuova sfida, ci sono altre molteplici ragioni come ad esempio imparare una nuova lingua.

- L'Inter sarà la tua ultima squadra?

Chiaramente non si sa mai cosa può succedere in futuro. Sarò qui per tre anni e voglio preparami al meglio perché i tifosi e il club siano felici del mio lavoro. Il futuro non posso prevederlo. 

- Le coppie di centrali, hai giocato con Ferdinand e anche qui all'Inter si è vinto tanto con coppie di centrali di un certo livello. Con chi ti sarebbe piaciuto giocare e con chi ti piacerebbe giocare degli attuali difensori nerazzurri? 

Chiaramente in passato qui ci sono stati difensori importanti, ma il merito è sempre di tutta la squadra. Vorrei essere parte di questa nuova difesa e fare partite importanti. Parliamo di Lucio, Samuel, Chivu, Materazzi, Zanetti tutti grandi difensori. Adesso voglio far parte di questo  lui e fare del mio meglio.

LA NOSTRA DOMANDA A NEMANJA - Ti peserà non giocare la Champions League. A Marzo eri consapevole che potevi arrivare in club che non si sarebbe qualificato e in questo senso è cambiato il tuo entusiasmo nell'arrivare all'Inter?

C'è da dire che neanche allo United la Champions non la avrei giocato. Non mi sono mai pentito di questa scelta, giocheremo l'Europa League e avremo anche tante altre competizioni da fare, ci saranno trenta giocatori che cercheranno di dare il meglio ovunque.