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Intervistato da Dazn, l'ex centravanti dell'Inter Bobo Vieri ha parlato della sua carriera e delle battaglie fatte sui campi da calcio. L'ex bomber è tornato anche su una brutta giornata per i tifosi interisti:
La sfida prima della quale non vedevi l'ora di indossare i guantoni?
"Tutte le partite erano delle battaglie, quindi ci volevano sempre i guantoni. Una in particolare non ce l'ho in questo momento, ma abbiamo fatto tante battaglie. Non usavo i guanti, ma i gomiti".
Hai mai pensato di gettare la spugna nella tua carriera?
"No, fare il calciatore è bello. Vinci e perdi, fa parte del gioco. È un mestiere che tutti vogliono fare, è bello, è seguito. Sei davanti a 80 mila e non c'è nessun motivo per buttare la spugna, mai".
Il K.O. che ti ha fatto più male nella tua carriera?
"Probabilmente il 5 maggio. Quando abbiamo perso lo scudetto all'ultima giornata, penso sia il colpo più forte".
Il discorso di un allenatore all'angolo che ti è rimasto impresso?
"Tutti gli allenatori sono bravi, ti danno una grande mano. Poi anni dopo anno diventi amico, ma dipende sempre da te. Ti devi tirare su da solo".
L'uno-due migliore della tua carriera?
"Stella e Cocò".
Hai mai sperato che suonasse la campana per salvarti da una situazione difficile?
"No, è il lavoro più bello del mondo. Io tornerei indietro e rifarei tutto dall'inizio"
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