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Vittoria da big, Pioli gonfia il petto: Miranda monumentale, Perisic si salva dalla gogna

Quarta vittoria consecutiva per l'Inter che conferma i buoni segnali intravisti nelle ultime settimane del 2016

Daniele Vitiello

Quarta vittoria consecutiva per l'Inter, che torna a casa non solo con tre importantissimi punti dall'insidiosa trasferta di Udine, ma con un'ulteriore iniezione di fiducia che risulterà fondamentale per il prosieguo della stagione. Stefano Pioli, che ben conosce il nostro campionato, gongola per la maturità dimostrata dalla sua squadra, abile nel saper soffrire le folate avversarie e gestire le energie nella fase cruciale del match, segnale chiaro di una crescita a livello mentale che ormai inizia ad essere evidente e che avvicina inevitabilmente l'Inter alle prime della classe.

PETTO GONFIO - "Abbiamo stretto i denti nei momenti difficili e alla fine abbiamo risolto il match grazie alle tante occasioni avute. Non è semplice per nessuno venire qui e creare 5-6 palle gol nette". Il tecnico nerazzurro gonfia il petto e rivendica quanto fatto dai suoi, cinici su un campo dove molti fino al termine della stagione lasceranno le penne. Il terzo posto, tornato a sole cinque lunghezze, sembra a questo punto obiettivo molto meno utopico rispetto a qualche settimana fa, complice un calendario almeno apparentemente favorevole e la voglia dei vertici di Suning di sostenere la causa attraverso un lauto aiuto in sede di mercato (Gagliardini non sarà l'unico arrivo ad Appiano Gentile ndr).

COLOSSO - Monumentale, focalizzando l'attenzione sui singoli, la partita di Miranda su Zapata. Serie interminabile di uno contro uno che va ad di diritto nei manuali più ispirati di antologia del calcio, da mostrare a più riprese ai bambini che muovono i primi passi nelle scuole calcio. Bene anche Ansaldi e come sempre Handanovic, meno invece Brozovic, Kondogbia, che conferma di essere un buon interditore ma al quale va tolta assolutamente la licenza di impostare, e Banega, incapace di collegare la mediana con il reparto offensivo. Capitolo a parte per Ivan Perisic, mattatore sfuggito alla gogna dei cronisti grazie alla doppietta che decide il match. Due acuti tremendamente importanti, che spazzano via i mugugni accumulati per una serie di giocate che avevano fatto storcere il naso ai tifosi quando il risultato pendeva dal lato dell'Udinese.