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Vocalelli: “Chelsea su Casadei notizia dell’estate. Inter, rischi Zaniolo bis: non farlo!”

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Alessandro Vocalelli, sulle pagine della Gazzetta, commenta l'interesse del Chelsea su Cesare Casadei, avvisando l'Inter sui rischi

Redazione1908

Alessandro Vocalelli, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, commenta l'interesse del Chelsea su Cesare Casadei, avvisando l'Inter sui rischi di una possibile cessione

"È presto per dire qual è - e quale sarà - il vero, grande, affare di questo mercato. Di sicuro possiamo dire qual è la vera, grande, notizia: passata un po' sotto silenzio o comunque non adeguatamente approfondita. La notizia dell'estate 2022 è che il Chelsea - su suggerimento diretto di Tuchel, non di uno qualsiasi - ha fatto un'offerta ufficiale per un calciatore dell'Inter. No, non Skriniar, non Lautaro, non Barella. L'offerta del Chelsea - fatta recapitare in maniera ufficiale - su carta intestata, è per Cesare Casadei.

Che, per i non addetti ai lavori e per quelli un po' distratti, è un ragazzo della Primavera nerazzurra. E la proposta, come dicevamo, è di 8 milioni di euro.

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La cosa può sembrare sorprendente, e per qualche verso anche estrema, soltanto se non si conoscono le qualità e le referenze del diciannovenne centrocampista dell'Inter: 186 centimetri portati elegantemente per il campo, partendo da una posizione centrale per svolgere al meglio anche il ruolo di mezzala, con una spiccata propensione al gol. Sono stati ben diciassette nella passata stagione: 17 gol che sono serviti per vincere il campionato Primavera a Chivu e per eleggere Casadei a protagonista assoluto. Fatto sta che il Chelsea, su queste basi e dopo svariate incursioni in tribuna per studiarlo, ha deciso di passare all'attacco. Con una proposta che l'Inter ha per ora (giustamente) rifiutato.

Una storia emblematica che però si presta ad alcune considerazioni. La prima, e più banale, è che l'Inter - neppure di fronte a un rilancio - dovrebbe o deve lasciarsi tentare. Per non rischiare di fare lo stesso errore già compiuto con Zaniolo, inserito superficialmente nel trasferimento di Nainggolan dal giallorosso al nerazzurro. Casadei, dicono tutti, ha le doti per rappresentare un prospetto di calciatore importantissimo e privarsene oggi vorrebbe dire gonfiare probabilmente di rimpianti e rimorsi la storia nerazzurra. Ma, al di là del facile suggerimento all'Inter di non lasciarlo partire, colpisce - e la storia di Casadei è solo un esempio - la vocazione dei club stranieri a puntare sui giovani - purché di qualità - facendone oggetto immediato di interesse.

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Una prerogativa non solo della Premier, come ad esempio suggeriscono le storie di Rodrygo e Vinicius nel Real Madrid Campione d'Europa. Due appena sopra i 20 anni che già da tre stagioni sono stabilmente utilizzati nella rosa di prima squadra. E se è facile dire - e non è questo il discorso - che Casadei non è magari né Rodrygo e né Vinicius, si può anche abbastanza facilmente obiettare che i ragazzi italiani vengono sempre visti con un pò di diffidenza o utilizzati con troppa prudenza. Perché uno straniero di 19 o 20 anni deve essere giudicato già pronto, magari anche da noi, e un calciatore italiano della stessa età deve essere considerato al massimo come un ospite occasionale degli allenamenti della prima squadra? E perché - tornando stavolta a Casadei - non può essere o non potrebbe essere lui il quinto o sesto centrocampista anche di una squadra ambiziosa come l'Inter e con tanti impegni da affrontare?

Insomma - tra un applauso a Lukaku e una scintillante presentazione di Dybala, tra un 'oh' di meraviglia per Di Maria o un giusto tributo a De Keteleare - partendo da questa notizia di Casadei, sarebbe bello se il calcio italiano si interrogasse seriamente sulla sua (scarsissima) propensione a dare ai giovani lo stesso spazio che a loro viene riservato all'estero. E all'Inter - anche se non ce n'è bisogno considerando la bravura di Marotta e Ausilio - non solo l'invito a dire un secco no al Chelsea a qualsiasi cifra; ma anche il consiglio di rinnovare immediatamente - come un gioiello da tenere al sicuro - il contratto al ragazzo. Perché il futuro, come si dice, è oggi".

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