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Wanda: “Quante litigate con Ausilio. Icardi voleva l’Inter e ha rinunciato a tanti soldi”

Eva A. Provenzano

La moglie e agente del giocatore ha parlato con SportWeek della trattativa per il rinnovo di Mauro

Ieri era il giorno di Mauro e quindi lei se ne è stata in disparte mentre suo marito si concedeva a telecamere e tifosi. Però oggi è di nuovo il giorno di Wanda Nara. La modella argentina, moglie del giocatore e sua agente, si è presa la prima pagina dell'inserto del sabato de La Gazzetta dello Sport, Sportweek. Il noto giornale conferma le sensazioni che si hanno quando si incontra la signora Icardi: grinta e ironia sembrano essere le sue doti.

"Chi si immaginava tutto quel casino, ma se noi donne ci mettiamo in testa qualcosa...", ha spiegato. E ha raccontato come insieme a Mauro ha deciso di diventare la sua agente: "Da anni mi occupavo io della sua immagine perché ho sempre fatto la modella e dei miei contratti mi sono sempre occupata io. Nel 2014 è scaduto il contratto con il Procuratore e lui mi ha detto che avrei potuto continuare a rappresentarlo da sola. Ho chiamato Ausilio e gli ho detto che ero io il nuovo manager di Mauro. Secondo me gli è caduto il telefono di mano (ride.ndr)".

IL RINNOVO DI UN ANNO FA - Su come ha trattato con il direttore sportivo dell'Inter ha raccontato: "Mi ha detto che dovevo stare tranquilla per l'estate, che poi avremmo parlato di rinnovo, ma io gli ho detto che sarei stata tranquilla quando avremmo concluso il contratto. Mancini puntava tutto su di lui, ma c'erano tante squadre che lo volevano, c'erano le offerte di Real Madrid e Atletico. E anche se Mauro ha sempre voluto restare nell'Inter il business è business e quindi vanno messi da parte i sentimenti e bisogna valutare le offerte. Mentre io ero a lavoro per il suo contratto, mio marito pensava ai bimbi. Abbiamo rinnovato un anno fa, ma ho detto ad Ausilio che ci saremmo sentiti l'anno dopo. Già allora erano arrivate grosse offerte, ma Mauro ha rinunciato perché credeva molto nel progetto dell'Inter con Mancini. Con Ausilio ne abbiamo fatte di litigate, abbiamo fatto riunioni di notte, una volta non rispondevo io al telefono perché ero arrabbiata, una volta non rispondeva lui. Non si arrivava alla cifra del suo reale valore. Allora ho lasciato la mia commissione e abbiamo fatto una società per l’immagine di Icardi, cedendo il 50% all’Inter. Ausilio mi ha ringraziata perché non ci eravamo mai neanche avvicinati all'offerta del Real Madrid. Però mi promise che appena sarebbero arrivati soldi sarebbe arrivato l'adeguamento del contratto. Così a inizio estate l'ho chiamato io".

MAURO DEVE RESTARE O ANDARSENE - "Gli ho ricordato della promessa che mi aveva fatto e quando lui mi ha detto: "Wanda, ci risentiamo", allora ho preteso la verità: "Mauro deve rimanere o andarsene? Perché ci sono tante offerte”. “Allora mandamele”, mi ha risposto. Volevamo restare a Milano, perché ci siamo stabilizzati qui, abbiamo preso casa. Però gli ho comunque portato le offerte di PSG, Napoli e Juventus. Il Tottenham aveva parlato direttamente con l'Inter. Abbiamo litigato per tutta la trattativa io e Ausilio, ma poi torna tutto come prima perché è un professionista. Io ho il mio modo di far sapere la verità"

RINUNCE - E ovviamente si riferisce ai suoi tweet che hanno scombussolato l'estate nerazzurra. "Mauro ha rinunciato a tantissimi soldi per restare all'Inter. Lo volevano il Real Madrid, la Juventus che lo ha cercato fino a pochi minuti prima di prendere Higuain dal Napoli. Il club di De Laurentiis che aveva un progetto che coinvolgeva l'immagine di mio marito e mi ha proposto anche un film. Ma ho cinque figli, dove lo trovo il tempo?. Mauro non aveva idea di cosa stessi facendo, gli ho lasciato la testa libera, però vedeva facce strane in giro e allora ha cominciato a chiedermi cosa stesse succedendo e solo alla fine ha capito che erano avanzate le trattative con altri club".

LA NAZIONALE - "Credo che arriverà il momento di essere convocato. Ha solo 23 anni e l'Argentina ora ha i centravanti più forti del mondo. Non ci sono dubbi però che in futuro avranno bisogno anche di Mauro. Lui sa che se lavora bene poi raccoglie i frutti. A 22 anni è diventato il capitano dell'Inter non a caso, neanche Zanetti era così giovane quando ha avuto la fascia".

(Fonte: SportWeek)