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Wanda Nara, moglie e agente di Mauro Icardi, ha parlato con il Corriere della Sera in un'intervista concessa a Guido De Carolis. Ecco cosa ha detto:
CAOS - «Le cose succedono. Mauro non voleva offendere nessuno, ma certe cose scritte fanno un effetto diverso, si travisa il tono. Non c’era intento polemico con i tifosi della Curva. Mauro lo conoscete: è una persona perbene, rispettosa. Quel paragrafo sarà tolto nella ristampa e questo vi fa capire chi è lui, il libro è ormai andato quasi esaurito, ma quella parte nella seconda ristampa non ci sarà. Domenica ha scritto lui le scuse prima di mettersi in macchina per andare a giocare».
RISPETTO - «Serve rispetto anche nei suoi confronti, solo a chi indossa una maschera non succede mai nulla di sbagliato. Lui nel libro ha solo raccontato quello che ha vissuto e ha detto anche di aver esagerato nei toni. Ma per come si comporta si può dire che Mauro è una persona cattiva? Non credo perché è un professionista esemplare e se la gente lo applaudiva è perché lo ritiene un idolo. Mauro è una persona molto fredda, non sente la pressione e si concentra su quello che deve fare. Però è stato davvero assurdo, una situazione così è tipica della trasferta e non di quando si gioca in casa. Non sbaglia mai sotto porta, ma alla fine ha sbagliato il rigore e ci ha rimesso tutta l'Inter».
COMMOVENTE - «Mi è venuto da piangere ma non perché ha sbagliato ma per come ha reagito lo stadio, mai visto San Siro applaudire un giocatore ad un rigore sbagliato e quell'applauso dice molto. Dice che i tifosi gli vogliono bene. Su Facebook ha ricevuto quasi un mln di messaggi di persone solidali con lui, gente che ha scritto per fargli sentire il suo affetto. È un idolo di tanti bambini, un esempio come calciatore, uomo e padre. Le cose belle sono da dire».
RISCHI - «La fascia non è mai stata in discussione, è e resta il capitano dell'Inter, Mauro ci tiene troppo. Zanetti? Con lui c’è sempre stato un buon rapporto. Chiarirà Mauro se qualcosa non va. Grossa multa? Non è così, è una piccola percentuale dello stipendio mensile loro e lui chiederà che vada in beneficenza».
(Fonte: Corriere della Sera, 19/10/2016)
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