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Youth League, pagelle Inter-Salisburgo: Spinaccè e Vedovati, ingressi tardivi

Fabio Alampi Redattore 

I due attaccanti nerazzurri entrano nella ripresa e vanno a segno, ma il doppio svantaggio del primo tempo pesa troppo

Prima sconfitta stagionale fra campionato e Youth League per l'Inter Primavera, che perde 2-3 contro il Salisburgo.

Le pagelle di Fcinter1908:

Calligaris 5,5 Si fa sorprendere dalla punizione di Jano, per il resto risponde presente.

Aidoo 5,5 Parte bene, con intraprendenza, ma vanifica diverse situazioni con qualche errore tecnico. (dal 13' st Miconi 6 Entra a presidiare la fascia destra)

Stante 5,5 Daghim fa una gran giocata in occasione del gol, ma lui gli lascia troppo spazio. Unica sbavatura, ma pesante nell'economia della partita.

Matjaz 6 Gli attaccanti del Salisburgo provano subito a fare la voce grossa, se la cava non senza qualche patema.

Motta 6 Accompagna l'azione e prova a spingere, qualche buona combinazione con Quieto. (dal 35' Stabile sv)

Bovo 5,5 Lascia a Stankovic i compiti di regia, va spesso in affanno contro la tecnica e la rapidità dei centrocampisti del Salisburgo.

Stankovic 6 Prova a dettare i tempi della manovra, resta a galla con mestiere.

Kamate 6,5 In ombra per larghi tratti della partita, ma regala due highlights da applausi: un dribbling in un fazzoletto con cui fa fuori due avversari e l'assist meraviglioso per Vedovati.


Di Maggio 5 Non è al meglio e si vede, fatica a trovare la posizione. (dal 1' st Spinaccè 7 Si fa dare palla, lotta con i difensori avversari, va vicino al gol e alla fine lo trova quando ormai non c'è più tempo)

Quieto 6,5 Leader tecnico della squadra, è discontinuo ma è lui ad accendere la luce. (dal 13' st Vedovati 7 Entra e spariglia le carte, si piazza largo a sinistra e diventa un fattore: segna un gol e mette in mezzo un gran numero di palloni velenosi)

Sarr 5,5 Giornata difficile, si ritrova spesso da solo. Causa l'espulsione di Moswitzer, ma nel finale spreca malamente l'unica occasione che gli capita.

Chivu 5,5 La scelta di schierare un Di Maggio non al meglio e più avanzato rispetto al solito non lo premia. Nella ripresa prova a raddrizzare la situazione, indovina i cambi, ma pesa il primo tempo giocato con troppo timore reverenziale.


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