La corsa Champions sta diventando entusiasmante con tante squadre che si giocheranno la qualificazione da qui alla fine. Inter e Milan sono le favorite, come sottolinea nell'intervista a La Gazzetta dello Sport l'ex tecnico delle milanesi Alberto Zaccheroni:
primo piano
Zaccheroni: “Icardi? Deve averla combinata seria. Inter e Milan in Champions insieme”
L'ex tecnico dell'Inter ha parlato del momento della squadra e del derby coi rossoneri
Sorpasso Milan. Giusto così?
«Beh, il Milan è cresciuto tanto, c’è poco da dire. Sia nel gioco che nello spirito. Gattuso ha grandi meriti. Ha compattato la squadra gli ha dato un’identità. E i giocatori lo seguono, si vede che lo stimano perché lui è uno schietto e diretto. Avevo visto un paio di partite del suo Pisa. Da allora è cresciuto tantissimo, si può dire che l’abbia fatto insieme al Milan. Ora sono fortemente in sintonia. E ora il Milan ha anche alzato il tasso di qualità. Paquetà è uno che sa giocare, ma non solo: dà un notevole apporto anche sul piano fisico. Bakayoko, a parte l’ultima partita col Sassuolo, adesso è importante per la squadra. Ma devo dire che prima di Cagliari l’Inter non mi dispiaceva. Aveva trovato solidità e capacità di reazione. Ha un’ottima struttura, di rado ho visto una squadra così forte fisicamente. Se ti schiaccia prima o poi il gol te lo fa. Il Cagliari è stato bravissimo ad aggredirla e non farsi mai mettere sotto».
Il Milan ha anche un Piatek in più e l’Inter un Icardi in meno. Questo il motivo principale del sorpasso?
«Con il polacco il Milan ha trovato il terminale adatto. Nelle caratteristiche è completamente diverso, ma nel modo di fare gol assomiglia a Shevchenko. Higuain non è mai stato brillante, sembrava proprio che giochicchiasse aspettando la chiamata dall’estero. Al Milan è cambiata la vita con quel fantastico gol di Piatek all’Atalanta, che stava dominando. A proposito, sono innamorato del gioco di Gasperini, mi diverte un mondo. Ah, Icardi, sì. Mi manca qualche tassello per giudicare, devi esserci dentro. Lui non è uno qualunque, era il capitano. E se gente di mestiere come Marotta, Zanetti e compagnia gli ha tolto la fascia deve averla combinata seria. Una situazione del genere può compattare la squadra, come sembrava. Ma è inevitabile che se ne parli nello spogliatoio, e le dinamiche dello spogliatoio contano, eccome. Sicuramente è anche una distrazione, toglie serenità».
Meglio recuperarlo o no?
«Se è un problema società-giocatore, certo. Alla squadra non interessa. E lui in zona gol risolve parecchi problemi. Per la volata finale sarebbe fondamentale un finalizzatore come lui. Se invece come sembra il problema è giocatore-giocatori, la situazione è più delicata. Difficile dirlo. Ma la squadra deve reagire ancora di più».
In questo quadro, chi vince il derby?
«Non lo so. I derby prendono pieghe inspiegabili. Il Milan è più in fiducia, ma l’Inter sarà rabbiosa. E comunque, sono in salute. Vedo Piatek e Lautaro nuovi uomini derby».
E chi arriva davanti alla fine?
«Sarà un inseguimento fino all’ultima giornata. Il Milan è più snello, va via per costruzione, l’Inter è più forza fisica, ma sono più o meno sullo stesso livello. Hanno entrambi rose importanti. La spunterà chi trova più continuità. In questo momento il Milan sta meglio. L’Inter deve assolutamente vincere a Francoforte perché è inutile, sono i risultati a dare convinzione e continuità. L’Inter con l’Eintracht è favorita. Il Milan deve stare attento a non abbassare il baricentro confidando troppo in Piatek. E ritrovare il miglior Suso. L’Inter sfruttare le caratteristiche di Lautaro e cercare di essere meno prevedibile».
Intanto le romane sono lì, pronte a rubare alle milanesi un posto a tavola…
«Non ce la faranno. Inter e Milan andranno insieme in Champions. La Roma non è ancora a posto, e siamo a stagione inoltrata. Difficile che trovi continuità. La Lazio regala qualche colpo d’ala, come nel derby, ma in generale non è brillante e convinta delle proprie forze».
© RIPRODUZIONE RISERVATA