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LUSAIL CITY, QATAR - DECEMBER 18: Javier Zanetti former Argentine footballer celebrates with players of Argentina after winning the FIFA World Cup Qatar 2022 Final match between Argentina and France at Lusail Stadium on December 18, 2022 in Lusail City, Qatar. (Photo by Julian Finney/Getty Images)
Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di Repubblica dopo la vittoria del Mondiale in Qatar da parte dell'Argentina. Queste le sue parole.
«Vedere i miei figli in lacrime, che piangevano per l’emozione. Eravamo tutti insieme, tutta la famiglia qui a Doha. È stato un momento unico, indimenticabile».
«Questo è un sogno. Un sogno che questi ragazzi hanno regalato a un popolo, a una nazione, a quarantacinque milioni di argentini che non volevano altro che poter festeggiare questa coppa».
«Sì, sono entrato in campo e sono andato da lui. È stato un momento molto emozionante: ci siamo abbracciati, abbiamo riso. Gli ho detto che ero felice, che se lo meritava, che era il suo destino».
«Solo una cosa: finalmente, finalmente».
«Lui meritava questo trionfo più di tutti. Vederlo alzare la Coppa del mondo era l’immagine che penso tutto il mondo volesse vedere, era semplicemente giusto che questa cosa succedesse a un ragazzo e a un giocatore come lui».
«La sua grandezza è quella di essere un allenatore umile, un uomo semplice: ma grazie a questa dote ha fatto vedere fin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale, che poteva regalarci questo traguardo».
«Sì, ci credevo perché capivo che c’era questa sensazione collettiva di qualcosa di grande, questa illusione: tanta gente che sentiva che potesse essere il momento giusto. Avete visto quanta gente era venuta dall’Argentina qui a Doha?».
«Certo, ha trascinato i giocatori nei momenti difficili. Le assicuro che una squadra lo percepisce».
«La squadra ha dato l’anima, ha vissuto un Mondiale in crescendo. Ha perso all’inizio, ma quella sconfitta ha fatto bene, ha creato un legame. Un motore, fino a oggi, quando tutto è finito come doveva finire. Erano troppi, troppi anni che aspettavamo questa gioia».
«Qualche volta la fortuna, qualche altra volta forse abbiamo incontrato squadre più forti di noi. Abbiamo avuto squadre grandissime, personalmente ho giocato con campioni incredibili. Ma a volte degli episodi ci hanno tirato fuori troppo presto: il calcio è così. Oggi però festeggiamo noi».
«Sì, mio come tifoso. In campo ha vinto la squadra, ma fuori siamo quarantacinque milioni di campioni del mondo».
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