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"Il calcio e' cresciuto tanto a livello mondiale: ha l'enorme forza di unire, integrare, ma se non ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare, faremo un passo indietro anziche' in avanti. Noi sportivi siamo punti di riferimento per i tifosi e per questo dobbiamo vedere bene quali sono i nostri valori per fare del calcio una scuola di formazione, cosi' il calcio Mondiale e italiano potranno migliorare".
Lo ha dichiarato Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, intervenendo al convegno "Si puo' dare (sempre) di piu' - Come lo sport e le aziende possono creare "dividendo" sociale", organizzato presso la Camera dei Deputati. Al dibattito, incentrato sul capitale sociale dello sport, hanno partecipato Mario Calderini, docente di Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, Stefano Scabbio, ad Manpower, Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Dambruoso, questore della Camera, Antonio Palmieri, deputato della commissione Cultura e il moderatore Paolo Conti, giornalista del Corriere della Sera.
Zanetti ha detto di rappresentare "la famiglia dell'Inter", che ha sempre avuto "un occhio di riguardo per l'aspetto sociale", ma a margine dell'evento non ha voluto rilasciare commenti sull'andamento della squadra di Spalletti. Giocomelli si e' detto favorevole al fatto che "le fondazioni, come la Pupi (dello stesso Zanetti, ndr), siano un'occasione di promozione sociale".
"Il calcio - ha proseguito Giacomelli - presuppone la cultura dell'altro, il mettere insieme talenti e culture diverse". Scabbio si e' invece soffermato sulle "meta-comptenze o soft skills oggi piu' importanti delle competenze tecniche", sottolineando quanto "lo sport sia un bacino d'occupazione importante". Calderini ha infine celebrato la "ricchezza dello sport dilettantistico" come via alternativa per la scoperta di "modelli di impresa sostenibili".
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