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Zanetti: «Cultura del sacrificio è tutto. Mia mamma e mio papà …»

Lorenzo Roca

In occasione del Convegno “Contro la violenza riportare il calcio a misura d’uomo”, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, è stato presentato il libro “Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni...

In occasione del Convegno "Contro la violenza riportare il calcio a misura d'uomo", presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, è stato presentato il libro “Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta", di Javier Zanetti edito da Mondadori. Queste le parole del capitano nerazzurro: «Per me è un grande onore essere qui e ringrazio per questo invito. Per me la cultura del lavoro è tutto, io ho imparato così da bambino, i primi esempi sono stati i miei genitori: mia mamma che è venuta a mancare 2 anni fa e mio padre, che faceva il muratore, e ho visto in loro due un sacrificio enorme per non far mancare nulla a me e mio fratello maggiore anche nei momenti in cui il nostro paese, l'Argentina, attraversava momenti di grande difficoltà. Io sono cresciuto con questa cultura che mi ha accompagnato fino a ora. vedere mia mamma e mio padre alzarsi alle 6 del mattino e tornare alle 6 del pomeriggio, vederci solo per la cena e vedere mio padre dopo una lunga giornata da muratore, arrivare stanco a letto e alzarsi il giorno dopo per fare la stessa cosa mi hanno fatto capire tante cose e credo che questa educazione mi è servita molto come calciatore e nella vita, cosa ancora più importante. Credo non c'entri vittoria o sconfitta, la cultura del lavoro c'è sempre. Quando uno ha obiettivi del lavoro importanti questa è la miglior medicina, lavorare, lavorare, lavorare e crescere, sbagliare e saperli riconoscere, per poi continuare a crescere avendo sempre in mente che uno è sempre un professionista».