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Zanetti: “Derby? Dura star fuori. Simeone non verrà , Cuchu ha atteso l’Inter e la 4…”

Eva A. Provenzano

L’ultimo derby non lo ha giocato e i tifosi nerazzurri si sono infuriati su Mazzarri per questo. Javier Zanetti, ospite della redazione della Gazzetta dello Sport, nella sede dello stesso quotidiano, per presentare il libro che sarà in...

L'ultimo derby non lo ha giocato e i tifosi nerazzurri si sono infuriati su Mazzarri per questo. Javier Zanetti, ospite della redazione della Gazzetta dello Sport, nella sede dello stesso quotidiano, per presentare il libro che sarà in edicola insieme al giornale da lunedì "Javier Zanetti, c'è un solo capitano", ha parlato anche di questo: "Derby? E' stato un derby difficile, duro sia per la squadra che per me. Ho sempre sentito i derby perche' sono nerazzurro dentro e quindi ci tenevo moltissimo a dare il mio contributo. Pero' sono un professionista e ho sempre rispettato le decisioni degli allenatori. Peccato perche' era l'ultimo derby e soprattutto perche' l'abbiamo perso". Tra gli ospiti della rosea ci sono i lettori del sito gazzetta.it che hanno definito Pupi 'il vero erede di Facchetti'. 

LA MIA STORIA - Pupi ha anche parlato della sua carriera: "Mai avrei immaginato di fare questa carriera quando sono arrivato in Italia. Mi sento anche un po' italiano perche' ho vissuto meta' della mia vita in questo Paese. Mi avete accolto come se fossi vostro figlio. La finale di Champions? Quella resterà sempre nel cuore degli interisti". 

RITIRO - "Al termine degli ultimi dieci minuti contro il Livorno il giorno del mio ritorno in campo dopo l'infortunio, ho deciso di smettere, ma il problema e' stato che dopo quella partita ho iniziato a stare sempre meglio. Allora e' diventato difficile. Ma e' comunque meglio smettere intero che quando non ce la fai più".

IL REAL - C'è quell'offerta poi a cui ha rinunciato: "Ma non è stato difficile dire no al Real, mi sembrava impossibile andare in un altro club o in un'altra città", ha detto ancora il capitano. 

MADRID - "La notte prima di Madrid non ho dormito, ero in stanza con Cordoba e ho acceso una candela a S. Rita". Per chi non lo sapesse,è la santa dei miracoli impossibili. E l'Inter quella sera del 2010 l'impossibile lo ha fatto.

I COMPAGNI - Quelli più eclettici e più divertenti? Taribo West che scomparve per un mese, lo abbiamo cercato ovunque e quando tornò disse che era stato via perché si era sposato. Non lo sapeva nessuno.

UN CAPITANO - "Il peso della fascia? Portarla è una responsabilità è un onore. Lo fai anche per onorare chi l'ha indossata prima di te. Fischi mai presi dagli avversari? E' una cosa a cui tengo molto". 

VITA NUOVA - Adesso è pronto per mettersi dietro ad una scrivania, con le poltrone nerazzurre naturalmente. "E' giusto conoscersi meglio con la nuova società e stiamo parlando per capire come posso essere utile. Speriamo che si possa fare una rosa competitiva e che l'Inter punti al meglio. Ancora non sono diventato vicepresidente. Di sicuro collaborero', ma la societa' non mi ha ancora dato dei compiti. Stiamo parlando per decidere il ruolo migliore da poter ricoprire"

UN ALTRO CAPITANO - "Il nuovo capitano? Il piu' indicato e' Andrea Ranocchia, e' italiano ed e' perfettamente in sintonia con lo spirito dell'Inter".

CAMBIASSO - "Ha dato tutto, ha dimostrato sempre di essere all'altezza. Il fatto che ci tenesse a rimanere all'Inter e' dimostrato dal fatto che ha aspettato fino all'ultimo una proposta. Cambiasso comunque rimarra' sempre uno di noi. Purtroppo non sono ancora vice presidente e lui e' gia' andato via, quindi e' troppo tardi per confermarlo" (ride ndr).

SOMIGLIANZE - Chi mi somiglia di più dal punto di vista tecnico e tattico? Zabaleta", ha detto Javier riferendosi all'argentino del Manchester City che in Nazionale ha preso il suo posto.

MERCATO - "Chi comprerei se potessi? Per queste cose ci sono altri, è il loro lavoro. Io imparerò".

MOU - "Con lui si è instaurato un ottimo rapporto sia professionale che personale. Dopo la finale sapevamo sarebbe andato via".

RITIRARE LA 4 - "Sarebbe un piacere per me, non lo nascondo, sarebbe un bel gesto del club, io non forzo la mano". 

SIMEONE - "All'Inter? Ma credo che lui stia bene al suo club e penso che vorrà riprovare una nuova avventura in Champions  visto che è stato sconfitto in finale". 

TARDELLI - "Vedevamo il calcio in maniera diversa ma nessun rancore, anzi per entrambi era primario pensare all'Inter".