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Zanetti e l’Inter: dieci capitoli per celebrarne la storia. I punti cruciali…

Alessandro De Felice

Ieri il Capitano dell’Inter ha ufficializzato il suo ritiro e questa mattina, la Gazzetta dello Sport, celebra l’addio di Javier Zanetti riassumendo in dieci capitoli la storia nerazzurra dell’amatissimo capitano. -“sono un...

Ieri il Capitano dell'Inter ha ufficializzato il suo ritiro e questa mattina, la Gazzetta dello Sport, celebra l’addio di Javier Zanetti riassumendo in dieci capitoli la storia nerazzurra dell’amatissimo capitano.

-“sono un centrocampista centrale ma anche un terzino che spinge sulla fascia” sono questa le prima parole che pronuncia Javier Zanetti al suo arrivo, quando alla presenza di Angelillo viene presentato insieme al più famoso Rambert. Sembrava il più classico dei 2x1 e invece, Massimo Moratti  - a distanza di tempo – svela la verità:eravamo andati dritti su Zanetti, lo avevamo visto in cassetta ed era una forza della natura, poi all’ultimo venne inserito Rambert nelle trattative”.

-Il secondo capitolo è quello dedicato alla prima e unica follia di quello che poi diventerà un capitano ligio e esemplare: Coppa Uefa, contro lo Schalke 04 -Roy Hodgson-  decide si sostituirlo con Nicola Berti, rigorista e più adatto al momento, almeno secondo il tecnico. Zanetti la prende male e si infuria.

-il capitolo numero tre è quello del primo successo: la Coppa Uefa conquistata a Parigi contro la Lazio, sotto la guida tecnica di uno degli allenatori più amati di sempre dalla curva nerazzurra: Gigi Simoni.Zanetti realizza una rete indimenticabile calciando di esterno destro un bolide, che carico di effetto si insacca sotto l’incrocio dei pali con Marchegiani proteso in tuffo. Javier corre verso la panchina con il cuore in gola, un gesto anche liberatorio se si pensa che pochi giorni prima – all’Inter – nella partita scudetto contro la Juventus venne negato un rigore chiaro a Ronaldo per fallo di Iuliano ai suoi danni.

-Il quarto capitolo è quello della sofferenza: le lacrime del 5 maggio versate allo stadio Olimpico di Roma in occasione dell’ultima giornata di campionato. Sempre nello stesso anno si era materializzata l’eliminazione in Champions contro il Milan, nonostante i due pareggi.

-Nel quinto capitolo sono illustrate le prime soddisfazioni: all’Inter arriva Roberto Mancini. Il tecnico italiano inizia a costruire quella che a breve diventerà una squadra temibile in Italia e in Europa. Si inizia con una Coppa Italia strappata alla Roma e una Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus.

-Sesto capitolo e era calciopoli: lo scudetto del 2006 vinto dalla Juventus viene revocato in seguito alla scoperta di comportamenti illeciti del club bianconero. Il tricolore – per la prima volta dall’arrivo del capitano – decora la maglia nerazzurra. Sarà il primo di una lunga serie.

-Il settimo capitolo è quello dedicato alla cavalcata vincente: l’Inter conquista 97 punti e ammazza il campionato. Difficile dire quale ruolo abbia occupato in prevalenza il capitano nel corso della stagione. Lo si è visto giocare praticamente ovunque, anche al centro di una difesa a tre.

-IL TRIPLETE: il capitolo numero otto è proprio quello relativo all’incontenibile gioia per aver conquistato qualcosa di inimmaginabile. Lo stesso Zanetti –  ieri al quotidiano argentino – prova a raccontare l’incontenibile gioia provata nel sollevare la bramata Champions sotto il cielo del celebre Bernabeu.

-Il nono capitolo è quello relativo agli infortuni: nel corso della sua eccezionale carriera, Javier Zanetti ha sempre potuto contare su un fisico d’acciaio. Il capitano nerazzurro  - vero e proprio Iron Man – ha subito solo tre infortuni seri: una lesione all’adduttore, uno pneumotorace e la rottura del tendine d’achille. L’ultimo infortunio aveva fatto temere il suo ritiro, ma il capitano non ne ha voluto sapere ed è tornato in campo.

-Decimo e ultimo capitolo: Zanetti e la famiglia. Il capitano è sposato con Paula – conosciuta da ragazzino – e ha tre figli. Abitano nel comasco, Javier ama cucinare l’asado, cantare e allenarsi. Fu la stessa Paula a confessare:“l’ho visto allenarsi anche al mattino del nostro matrimonio, nella villa dove si sarebbe svolto il ricevimento. La usava per correre”.