Quattro ex capitani tutti insieme sullo stesso schermo in contemporanea. E' successo a Skysport e all'intervista con Totti, Del Piero e Maldini ha preso parte anche Javier Zanetti. Questo è quanto ha detto l'ex capitano nerazzurro: «Cosa insegna lo sport? Lo spirito di squadra è fondamentale, la resilienza, la generosità, l'essere uno a disposizione dell'altro. In questo momento soprattutto, essere una squadra è importante. Siamo un Paese che lotta per il virus e serve unione da parte di tutti».
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Zanetti: “La fascia da capitano non deve cambiare il modo di essere. Con Del Piero…”
L'ex capitano nerazzurro è intervenuto a Skysport con Totti, Maldini e Del Piero
-Il valore della fascia?
Devi essere te stesso, non devi cambiare il tuo modo di essere per indossare la fascia da capitano. E serve grande rispetto per chi vive con te tanti momenti, positivi e negativi.
-Come si fermavano Totti e Del Piero?
Difficile perché avevano tanta qualità e ce l'hanno ancora nelle partitelle che facciamo adesso. Sono grandi campioni e in qualsiasi momento si inventano una giocata. Con loro abbiamo giocato contro venti anni ed era sempre complicato. Ma da parte mia c'è sempre stata massima lealtà e rispetto nei loro confronti.
-Che avete pensato tu e Del Piero quando vi scambiavate i gagliardetti prima di Inter-Juve? Come si mantiene l'aplomb?
Ci siamo affrontati per venti anni, giocando partite intense. Quando durante la settimana si diceva di tutto. Ma quando arrivavamo a metà campo c'era sempre grande rispetto l'uno per l'altro. Poi ovviamente ognuno difendeva i propri colori e cercava di superarli. Sono arrivato nel 1995 e da quando l'ho conosciuto c'è stato grande rispetto e lealtà.
-Il rapporto con il tuo papà ha segnato la tua storia e la tua carriera: è una cosa comune con Del Piero...
Da parte mia è una presenza importante e forte. Papà faceva il muratore, aveva creato una squadra di calcetto e io così ho iniziato ad inseguire il mio sogno, la mia passione. Vedere i suoi sacrifici per me e mio fratello ha creato i miei valori, me li sono portati dietro e sono stati fondamentali per il mio percorso di vita. Adesso ho 87 anni, è lontano, in Argentina, sono preoccupato ma sta bene e spero di rivederlo presto.
(Fonte: Skysport)
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