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Zanetti: “La mia top 11. Ultima in Premier prende quanto l’Inter, serve…”

Parte psicologica

"Pesa tantissimo, la mente governa il corpo. Tutto quello che arriva dalla testa è fondamentale, la mente fa tutto. Adesso il calcio è cambiato, ci sono psicologi, persone apposta per aiutare ragazzi in difficoltà per affrontare ogni tipo di problematica"

Carattere

"La famiglia è la mia base. Mio padre muratore, mia madre casalinga. Ho visto da vicino i loro sacrifici, quanto ci tenevano a non farci mancare nulla. Sono cresciuto per dare valori alle cose semplici, ciò che loro mi trasmettevano e questo mi ha accompagnato nella carriera e lo fa anche oggi. Serve equilibrio, non è facile. Arrivo a Milano a 21 anni, in una città imponente che offre tutto, figurati per un giovane, in due secondi ti può perdere. Lì entra in gioco l'educazione dei tuoi genitori: io vivevo in un quartiere piccolo in Argentina, il cambio è stato radicale, però nei primi anni i genitori erano con me e sono stati importanti"

Rapporto con Maldini

"Siamo amici, c'è sempre stato grande rispetto e ammirazione. E' una persona fantastica, equilibrata, un gran lavoratore. Tantissimi derby contro ma c'era tanto rispetto, grandissimo rispetto anche per Costacurta, Baresi, c'era rivalità ma rispetto. E' difficile arrivare ad alti livelli ma anche mantenersi: c'è pressione, non è semplice"

Quando hai sbroccato contro Hodgson

"A 20 anni uno pensa in una maniera, a 30 un'altra, oggi un'altra ancora. Ogni volta che vedo quell'immagine lì, non riesco a guardarla. Mi vergogno. Andiamo ai supplementari e mi toglie un minuto prima. Ero incazzato, era la mia prima finale con l'Inter. Entrava Berti che era un rigorista, non pensavo mentre ero in campo. Poi alla fine ci siamo abbracciati"

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