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Zanetti: “Teniamo all’EL, anche Thohir la vuole”. E quella storia su West…

Dario Di Noi

Ospite negli studi di Sky, per il nuovo programma condotto da Alessandro Cattelan, c’è Javier Zanetti: il Capitano dell’Inter – invitato in occasione della prima puntata assoluta del talk Show “E poi c’è...

Ospite negli studi di Sky, per il nuovo programma condotto da Alessandro Cattelan, c'è Javier Zanetti: il Capitano dell'Inter - invitato in occasione della prima puntata assoluta del talk Show "E poi c'è Cattelan" - ha chiacchierato un po' con il noto conduttore di fede interista.

Appena entrato standing-ovation per lui e il coro "un capitano solo un capitano" intonato a gran voce dal pubblico. Domande di ogni tipo per lui: la prima riguarda gli eventi di gala. Cattelan racconta l'aneddoto secondo cui la moglie Paula, ad alcuni tipi di serata, porti sempre dietro un paio di pantaloni di ricambio per il marito. Risposta divertita del Capitano: "Può che essere che uno si strappi per le gambe troppo grosse (ride), devo averne uno di scorta, sono un bambino ancora". Poi altra domanda: "Quanto sollevo con le gambe? In questo momento 190 kg con una gamba da sola", risponde lui (3 volte rispetto ad uno "stupito" Cattelan).

Si passa a parlare dell'infortunio grave della scorsa stagione: prima di quello sfortunatissimo episodio Zanetti aveva giocato sei campionati di fila senza mai fermarsi, per poi stare lontano dai campi per 5 mesi e mezzo: "I miei figli non erano abituati, all'inizio sembravo un estraneo, poi abbiamo preso confidenza (ride). All'inizio è stato difficile per me, per le prime settimane non ti puoi muovere, non puoi appoggiare la gamba, poi quando togli il gesso passa molto più velocemente. E' stata dura ma sono sempre uno positivo, sapevo che dopo l'intervento la mia mente era pronta e concentrata solo sul ritorno. Mi sono rotto il tendine d'Achille, correndo ho sentito come uno strappo, il polpaccio è andato su e ho sentito male".

Domande poi sulla famiglia: il Capitano ha tre figli, due maschi e una femmina. Cattelan gli chiede se uno dei due maschi potrà ripercorrere la sua carriera: "Il più portato credo sia Tommy, il più piccolo, che a maggio fa due anni. Già vede un pallone, gli va dietro, dice papà, Inter, numero 4 (ride). L'altro maschio è un intellettuale, fa esperimenti e casini a casa. La femmina è più portata per il ballo invece. L'ho portata in Argentina a vedere Violetta (personaggio Disney, ndr), a Bueonos Aires, In Italia lei è venuta al mio ristorante, le ho fatto conoscere mia figlia, è pazza di lei mia figlia".

Poi qualche quesito sulla sua Fondazione Pupi tanto cara al capitano ed alla sua famiglia: "Sta andando benissimo, ora sono 12 anni che l'abbiamo fondata. E' un impegno costante, infatti quando mi sono fatto male ne hanno approfitatto per farmi girare il mondo per questa giusta causa. Ci teniamo moltissimo ai nostri bambini in Argentina, aiutiamo più di mille persone tra bambine e famiglie, dodici anni che abbiamo questa realtà: purtroppo la situazione in argenti aè molto difficile, cerchiamo di fare del nostro meglio per offrire a questi bambini un alternativa valida".

Domande anche sul calcio: "E' vero che da bambino ti hanno scartato da una squadra perchè eri troppo gracile e piccolino? Si si, è vero, ed è vero che ero così, gracile e piccolo. Io tifo l'Indipendiente e sognavo di giocare lì da bambino ma mi hanno scartato. In quell'anno lì ho iniziato a lavorare con mio padre da muratore, è stato un anno bellissimo, dare una mano al proprio papà penso sia una delle cose più belle in assoluto".

Aneddoti sul suo libro. Zanetti nella sua carriera segnala un dato curiosissimo: un rigore tirato, uno segnato, 100 % di realizzazione. Era la finale di Supercoppa Italiana contro la Roma, e il Capitano racconta quell'episodio in questo modo: "Aveva sbagliato un rigore Totti, e a quel punto andiamo ad oltranza, va uno, va poi l'altro, ci guardavamo e ne mancavano sempre meno. Alzo la mano e vado io: io vedevo mia moglie con le mani nei capelli (ride), perchè non mi aveva mai visto tirare un rigore, per fortuna è andata dentro e abbiamo vinto la coppa". A quel punto parte la sfida con il conduttore, sfida - per l'appunto - ai calci di rigore. "Il primo interista a battere un rigore quest'anno", lo prende in giro Cattelan. Per la cronaca, gara dal dischetto vinta dal Capitano, con tre rigore su tre messi a bersaglio

Con il fiatone si torna a parlare di campo: "Come reputo questa stagione? Sta andando bene, mancano le ultime partite che diranno tanto per la qualificazione in Europa, ci teniamo tantissimo come ha detto il nostro presidente ad andarci". Poi altri aneddoti sulla vita di spogliatoio: uno in particolare, che riguarda Taribo West. "Stavamo facendo la tattica con Lippi, il mister gli butta un pallone e gli chiede di fare un movimento e di accorciare. Taribo invece rimane fermo: glielo ripete e lui rimane fermo."Taribo non senti, accorcia", gli dice Lippi, e lui "Dio mi ha detto di non accorciare" (ride). E poi finisce la puntata, tra applausi, abbracci e una canzone ("Basket Case" dei Green Day) intonata assieme da Cattelan per il "suo" Capitano. Uno Zanetti molto divertito con il suo amico tifoso e conduttore: una dolce buonanotte da parte di entrambi.