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È un Zanetti a tutto tondo quello che è intervenuto a RaiSport 1. Intervistato da Thomas Villa, l'argentino ha toccato diversi punti: la sua carriera, tanto per cominciare. L'ipotesi di un suo ingresso in società, le vittorie e i momenti più difficili. E poi: la presidenza Moratti e quella di Thohir, passando per il rapporto con Papa Francesco e con la Fede. "Quella dell'Inter - dice l'ex numero 4 - è davvero una famiglia. Sono stati 22 anni di carriera molto intensi. Solo amore e passione per questo sport possono portare a fare cose molto belle. Non possono chiedere di meglio al calcio".
Dalle partite, al ruolo da vicepresidente. "Sì, se ne parla, ma la cosa più importante è che io sia utile alla società. Io ho dato la mia totale disponibilità. Mi piacerebbe trasmettere la storia di questa maglia, il fatto che dietro c'è sempre una grande società che lotta sempre per vincere". Il momento più bello: "Senza dubbio Madrid, lo aspettavo da tanto, così come molti miei compagni". Italia-Argentina-Inter, un viaggio di andata e ritorno: "L'Italia mi ha aperto tante porte fin dall'inizio, quando ero sconosciuto. Per questo ringrazio la famiglia Moratti, quella interista che mi hanno dato tanto affetto e tanto amore che mi hanno permesso di diventare una bandiera. Sì, mi sento italiano per questo".
Zanetti parla anche di Erick Thohir dicendo che è "molto competente. Ha idee molto chiare. Credo che sta imparando cosa vuol dire essere nella famiglia dell'Inter e speriamo di fare tutti insieme un ottimo lavoro".
Ultime battute su Fede, Papa Francesco e la partita tra religioni, prevista all'Olimpico: "Il Pontefice è una persona davvero straordinaria - conclude Javier - che sta dando segnali forti a tutti. Mi ha chiesto di organizzare questa partita inter-religiosa per dare un messaggio di tolleranza e apertura. Speriamo di fare il tutto esaurito all'Olimpico".
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