"Da quel giorno la battuta sull’RSA è stata ripresa, accentuata, manipolata, interpretata, utilizzata nel tentativo di prendermi per i fondelli, e devo ammettere che la cosa mi ha perfino divertito", sostiene Zazzaroni.
Ma avrà cambiato idea nel frattempo? Macché. Chiude infatti: "Ora che, anche grazie alla RSA (penso soprattutto a Sommer, tra i nuovi) l’Inter domina il campionato, non faccio pubblica ammenda (giammai) ma sottolineo l’importanza della stabilità in un torneo che di stabile ha solo la memoria dei social addicted. Simone è peraltro un cultore dell’esperienza e del potenziale dei giocatori, non a caso l’impianto-base che sta per conquistare la seconda stella è formato da nove undicesimi della finalista dell’ultima Champions più Sommer e Thuram. La RSA ha fatto quel che doveva sul breve e medio termine, si è resa utile, e a giugno perderà verosimilmente qualche pezzo. Perché «fino a trent’anni, se ne hanno sempre venti, dopo i trent’anni, se ne hanno quaranta»" .
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