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Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha risposto alla conferenza stampa di Antonio Conte. Il tecnico aveva commentato così le critiche rivolte alla sua Inter: "Quanto mi danno fastidio le critiche al nostro gioco? Ho capito che sono io il problema a prescindere. L'importante è che non tocchino l'Inter".
Il direttore del quotidiano romano gli ha risposto nell'edizione odierna.
Nella frase sono contenuti almeno tre errori.
1) nessuno - ripeto, nessuno - pensa che Conte sia il problema dell'Inter, semmai la soluzione: è soprattutto suo, questo scudetto;
2) criticare o, più semplicemente, non gradire il gioco di una squadra è un esercizio inoffensivo, previsto dal manuale dell'appassionato: non può essere considerata un'esibizione di coglionismo (cit. Nicola Berti);
3) al contrario, sarebbe opportuno che qualcuno "toccasse" l'Inter, ma soltanto per fare chiarezza - a beneficio dei tifosi - su reali condizioni e prospettive della società: da gennaio i silenzi di Suning, le dritte e le storte della comunicazione ufficiale (il "MinCulPed") e le brutte voci che si rincorrono negli ambienti finanziari hanno prodotto esclusivamente divisioni, vergognose antipatie, falsi nemici: il tempo è galantuomo e lo sarà anche in questa occasione.
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