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"Dallo scorso gennaio a oggi ho sempre difeso, o tentato di farlo, gli Icardi, anche perché non riuscivo a capire i motivi che avevano spinto l’Inter a bruciare un valore tecnico ed economico così elevato. Ora non sono più in grado di mantenere la posizione". Così Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, inizia il suo messaggio rivolto a Mauro Icardi.
"Attenzione, però, capisco tante cose: capisco che spostare cinque figli, tutti minori, da Milano a Napoli può non essere semplice. E so che Maurito ha un contratto che gli garantisce nove milioni puliti da qui al 30 giugno 2021. Capisco che per un ventiseienne che ha già guadagnato tanto non è facile rinunciare alle comodità della città più moderna e cool d’Italia. Capisco infine che dentro Icardi si è spento il sacro fuoco dell’ossessione, come la chiama Sacchi. In questo mese Wanda ha provato a convincere il marito ad accettare il cambiamento. Ma ha sempre trovato un muro invalicabile dinanzi a sé.
Da qui al tramonto del campione mancano appena sei giorni, poco meno di 140 ore. Non so chi o cosa possa fargli cambiare idea. Così come fatico a immaginare come l’Inter possa gestire a lungo un caso simile: forse avrebbe dovuto fargli causa per danni a gennaio, adesso ha solo il dovere di non sbagliare una mossa. Nessun club può permettersi di uccidere sportivamente un calciatore - anche se proprio nell’ultima stagione è accaduto inspiegabilmente a Montolivo".
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