«Scuola italiana dei portieri al top? Sì ci sono tanti giovani bravi. Ma non capisco perché Brignoli che ho avuto alla Samp non gioca in A. Calciomecrato dei social, ai suoi tempi se ne sarebbero viste delle belle? Anche molto di più. Ma i ragazzi andrebbero mandati a scuola di social: le parole che scrivi restano, sembra quasi che non ci metti la faccia. Giocatori più immaturi ora? Non voglio fare la figura del dinosauro. Ma il fatto di non avere cellulari e internet ti obbligava a fare scelte costanti anche nella quotidianità. E scegliendo ti formavi un carattere. Oggi è tutto diverso e io che ho 57 anni e ho due bambini di 7 e di 5 devo mantenermi fresco di mente e adattarmi. Se un allenatore non si mette al passo e non si aggiorna, finisce. Totti dirigente? A questi livelli deve imparare almeno una lingua straniera, immedesimarsi con umiltà, capire che il mondo non è solo il giardinetto romano. Andare a scuola da Monchi è una scelta intelligente. Cassano? Sono contento per lui, mi piacciono quelli che non vogliono mollare mai. Nazionale, rischio di bucare il Mondiale? Il rischio esiste, ma sono ottimista. Abbiamo una squadra giovane, interessante».
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