Dallo scudetto al passaggio di proprietà, l'ex portiere nerazzurro affronta diversi temi caldi di casa Inter
Lo scudetto, la crescita di Inzaghi, Oaktree, mercato e tanto altro. Sono alcuni degli argomenti affrontati da Walter Zenga in una lunga intervista a Tag24. "Si sta festeggiando davvero tanto, anche perché è stato vinto in maniera assolutamente meritata. Vincerlo nel derby poi, è stato perfetto. Ci siamo ripresi una piccola, grande rivincita, rispetto a quanto avvenuto due anni fa quando il Milan ci ha soffiato lo scudetto, al primo anno di Inzaghi. È stato il coronamento di una stagione praticamente perfetta, anche se resta il rammarico per l’ottavo di finale di Champions. Credo che l’Inter sia una squadra davvero molto forte e ci accontentiamo, per quest’anno".
Credi che la Champions possa diventare un obiettivo palese, nella testa dei dirigenti dell’Inter, già per la prossima stagione?
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“Secondo me sì, anche perché negli ultimi due anni l’Inter ha dimostrato di essere leggermente inferiore solo a Manchester City e Real Madrid. È vero che siamo usciti contro l’Atletico agli ottavi di finale, ma questa squadra se la può giocare con tutti. Come ha già detto Marotta in un’intervista, a livello internazionale a deciderla spesso sono gli episodi e non è mai facile. Se la rosa viene puntellata bene, secondo me, può diventare un obiettivo concreto. Non un’ossessione, ma l’Inter può giocarsela e provare ad entrare stabilmente nelle prime quattro d’Europa”.
Puntellare la rosa sul mercato, nel senso che non ti aspetti grandi cessioni?
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“Innanzitutto l’Inter ha già acquistato due calciatori molto importanti come Zielinski e Taremi. Credo che prenderà anche un’altra punta. Per quel che riguarda invece le cessioni, dipenderà tutto da come Oaktree vorrà gestire il primo anno. Sono appena arrivati e non mi aspetto che vogliano fare grandi cessioni. Penso piuttosto che confermeranno in blocco la squadra, aggiungendo qualcosina in più, laddove è mancato quest’anno. Forse le due punte di ricambio, Arnautovic e Sanchez, hanno dato qualcosina in meno rispetto a quello che ci si aspettava e ci siamo dovuti affidare soltanto a Lautaro e Thuram. Penso però che adesso il salto di qualità si possa fare”.
Hai fatto giustamente riferimento a Oaktree, visto che alla notizia degli ultimi giorni. Sei preoccupato oppure no per il futuro?
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“Non sono preoccupato perché si tratta di un fondo importante. L’unica cosa è che i club gestiti dai fondi non sono come quelli in cui c’è un presidente. Banalmente non essendoci nessuno, in prima persona, diventa più complicato e di solito si guarda più al bilancio e meno ai sogni. È una strategia che si allontana molto dalla vecchia presidenza Moratti, anche se, purtroppo, di Moratti non ce ne sono più. A me Zhang non è mai dispiaciuto, perché ha mostrato grande attaccamento a questi colori. Penso che sia da ringraziare e adesso speriamo di iniziare una nuova era vincente con Oaktree”.