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Possibili nuovi guai in vista per Steven Zhang: come riporta l'edizione odierna di MF-Milano Finanza, gli istituti bancari sono pronti a procedere con l'azione esecutiva della sentenza dello scorso luglio del tribunale di Hong Kong nella causa che vedeva il presidente dell'Inter inadempiente verso istituti bancari cinesi per 250 milioni di euro di prestiti e una obbligazione che aveva garantito personalmente, con la richiesta di riconoscimento anche in Italia, dal momento che il numero uno nerazzurro aveva tempo fino a settembre per procedere con il ricorso nella Regione amministrativa speciale cinese.
Una mossa che potrebbe avere ripercussioni anche sulla società di viale della Liberazione: se la sentenza di Hong Kong fosse riconosciuta anche in Italia, infatti, gli istituti bancari cinesi creditori avrebbero via libera per mettere le mani su qualsiasi asset presente nel nostro Paese che sia riconducibile al presidente dell'Inter. Incluso, quindi, anche il club. I creditori non mollano, inoltre, la causa depositata in sede civile che richiede l'annullamento del verbale del consiglio di amministrazione dei nerazzurri con il quale si stabilisce che Steven Zhang non riceve alcun compenso per il suo incarico di presidente.
Calcio & Finanza spiega: "L'istanza è stata assegnata alla Sezione specializzata per le Imprese del tribunale di Milano. La prima udienza, inizialmente prevista per lo scorso 8 marzo è stata poi spostata a mercoledì 19 aprile. Sono in totale sette gli istituti bancari cinesi che vantano crediti nei confronti di Steven Zhang. La capofila è la China Costruction Bank, uno dei quattro colossi bancari statali della Repubblica popolare cinese, istituto con il quale aveva chiuso l'operazione la Great Matrix Ltd, società interamente controllata dallo stesso Zhang".
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