Oggi va in scena il primo derby dell'era RedBird in casa Milan e La Gazzetta dello Sport propone un confronto con Zhang e Suning:
primo piano
Il derby di Zhang, GdS: ”Mercato tormentato, crisi diplomatica evitata dopo che…”
''Le rispettive ambasciate si sono mosse dietro le quinte da giorni, certe strette di mano vanno organizzate nei dettagli: oggi a San Siro si incontrano per la prima volta lo Yankee che vuol cambiare il business del nostro pallone e il rampollo cinese che, almeno all’inizio, in questo gioco ha messo una valanga di yuan. Il nuovo proprietario del Milan apre le porte della casa appena acquistata al presidente dell’Inter, che sarà un rivale in campo ma un possibile socio fuori visto il comune business dello stadio. Per Gerry Cardinale e Steven Zhang è previsto un momento di reciproca conoscenza, non è detto se davanti ai flash: ci sarà tempo di approfondire, ma il primo passo sa di storia. Anche perché è un po’ anomalo visto che di proprietà rossonere a San Siro ce ne saranno sicuramente due''.
Su Zhang
''Rispetto a Cardinale, Zhang junior è un navigato milanese: San Siro strapieno gli toglie ancora il fiato, ma è una immagine a cui è ormai abituato. Stavolta arriva al derby dopo un fine mercato piuttosto tormentato, mai come stavolta si sono succedute riunioni lì al decimo piano della sede in viale della Liberazione. Dal presidente è arrivato il no più importante, quello all’assalto qatariota partito da Parigi: se oggi Skriniar sfiderà Leao molto è merito suo. Ma l’altro suo iniziale no, ben più sorprendente, all’aggiunta dei 2.2 milioni di Francesco Acerbi sul monte stipendi aveva portato una certa tensione, poi risolta, con staff e dirigente. Alla fine oggi Inzaghi può portare in panchina il suo vecchio pretoriano alla Lazio e già oggi porta in panchina un quarto centrale: si è evitata la crisi diplomatica e lo stato maggiore nerazzurro tornerà a schierarsi compatto nella sfida ai cugini. Del resto, questa è la gara che Steven maggiormente sente, ben più del derby di Italia contro l’amico Andrea Agnelli: la beffa dell’anno passato e le immagine del Diavolo festante in giro per Milano non gli sono andate giù, così ora moltiplica la voglia di rivincita e di seconda stella. Ne ha parlato fino a ieri con Inzaghi, anche se ieri non è passato ad Appiano, poi oggi ecco i soliti riti. Il rampollo di Suning col tempo si è fatto emotivo, focoso, ben oltre i paletti della rigida educazione cinese, perfino superstizioso: sarà chiuso nell’ufficio dello spogliatoio di San Siro a smaltire la tensione e poi sulla porta per salutare uno a uno i giocatori diretti verso il tunnel''
© RIPRODUZIONE RISERVATA