"Mai visto uno che lavori così tanto, con una simile intensità, come Conte". Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Steven Zhang elogia il tecnico nerazzurro. Il presidente racconta anche com'è vissuta l'Inter in Cina e la bellezza di Milano. «Abbiamo trovato una buonissima base di partenza costruita dalla famiglia Moratti, molto sensibile a un programma internazionale, che comprendeva anche la Cina. Il nostro lavoro segue un principio in cui crediamo, quello della inclusione. La passione è alla base di tutto, costantemente al servizio del tifoso, del popolo nerazzurro».
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Zhang: “Mai visto uno che lavori così tanto come Conte. Questa la sfida dell’Inter. Milano…”
Altre dichiarazioni del presidente nerazzurro al Corriere della Sera
Il mondo dello sport, in particolare il calcio, sta affrontando sfide senza precedenti, anche per il momento particolare che si sta vivendo? Quali sono i punti di forza della sfida dell’Inter?
«L’Inter guarda e lavora rispettando un cammino di innovazione, di apertura e sensibilizzazione verso i giovani. Dobbiamo essere pronti e attenti alle esigenze del mondo giovanile, la sfida dell’Inter va oltre la partita, il campo di gioco: dobbiamo avere una capacità di dialogo, di attrazione verso i ragazzi. Tutto questo si inquadra in un cammino di crescita costante della società».
Lei ha affrontato la terribile esperienza del virus in Cina e in Italia: qual è il suo giudizio?
«Fatemi dire il mio grazie alle donne e agli uomini che si sono messi al servizio dei cittadini, che hanno lavorato con coraggio contro il virus. Cina e Italia sono i due Paesi che hanno affrontato per primi e meglio di altri questo dramma che ha sconvolto il mondo. Il governo italiano ha preso le decisioni giuste. Anche in Cina la vita da marzo in poi è nettamente migliorata, si svolge in sicurezza, rispettando le regole imposte: non è per niente facile per un Paese che ha un miliardo e mezzo di abitanti».
Lei sta indossando la mascherina, siamo distanziati e non l’ha mai tolta: vuol dire che rispetta con attenzione ogni regola di sicurezza?
«Non c’è dubbio, penso sia un dovere e una sensibilità verso gli altri».
Lei si muove freneticamente tra Italia, Europa, Cina e Usa: torna sempre volentieri a Milano?
«Sì, se poi c’è una partita dell’Inter ancora meglio… Quanto a Milano è una città che ha contribuito alla mia crescita culturale: vivendoci apprezzo molto la parte emotiva, la passione per l’arte e la bellezza che unisce i cittadini milanesi».
(Corriere della Sera)
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