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"Come in una soap opera che va avanti da anni, prima o poi arriva un colpo di scena. E nell’infinita soap intitolata “nuovo San Siro”, la bomba – alias il colpo di scena di cui sopra – la sgancia direttamente il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Il Diavolo avrà uno stadio tutto suo? Non è una decisione fatta e finita, ma l’intenzione di RedBird oggi sembra portare in questa direzione". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla questione nuovo stadio di Inter e Milan. I rossoneri, stando alle parole di Scaroni, vorrebbero dare un'accelerata al progetto Cattedrale, al momento fermo per le nuove richieste del Comune e la decisione sul possibile vincolo che impedirebbe di abbattere il Meazza.
Ieri Letizia Moratti, candidata alla presidenza della Regione Lombardia, ha suggerito all'Inter di rimanere a San Siro qualora il Milan scegliesse davvero di costruire uno stadio per conto proprio. "Un'idea suggestiva, che però non sembra comunque percorribile. Anche se da viale della Liberazione non sono arrivati commenti alla bomba di Scaroni, l’ipotesi Meazza da soli non è la preferita della società di Steven Zhang. Anzi. Se davvero il piano San Siro a braccetto con il Milan dovesse naufragare e i cugini rossoneri andare per la loro strada, anche l’Inter sarebbe infatti pronta a tirare su un impianto nuovo e tutto colorato di nerazzurro. Niente Meazza, quindi. Ma stadio altrove", assicura La Gazzetta dello Sport che, tra le opzioni alternative, cita Sesto San Giovanni e l'area San Francesco di San Donato Milanese, non distante da Rogoredo.
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