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CdS – C’è una vera e propria zona Inter, lì nerazzurri micidiali: cosa c’è dietro

La zona Inter non è casuale: il CorSport analizza i numeri dei nerazzurri di Inzaghi in vista della partita di questa sera contro il Genoa

La zona Inter non è casuale. Il Corriere dello Sport oggi in edicola analizza i numeri dei nerazzurri di Simone Inzaghi in vista della partita di questa sera contro il Genoa. Per il quotidiano, alcuni dati sono cercati e frutto del lavoro svolto ad Appiano Gentile durante la settimana.

"Non si tratta di indizi, bensì di una prova a tutti gli effetti visto il reiterarsi di quanto avviene sul campo. C’è una vera e propria zona Inter, da collocare a ridosso dell’intervallo e in un momento tradizionalmente delicato per indirizzare un match. Spesso è in quel momento che la capolista comincia ad assestare i suoi colpi. Poco prima di rientrare negli spogliatoi i nerazzurri schiacciano il piede sull’acceleratore, come dimostrano i 10 gol segnati negli ultimi 10 minuti della prima frazione. E le reti diventano 8 se si considerano gli ultimi 5 minuti, quando la partita subisce una sterzata decisa nel momento in cui l’epilogo più scontato sembra la parità all’intervallo.

Lautaro e compagni hanno costruito anche così il loro primato, restando ogni attimo dentro la singola partita. Tutto questo senza cambiare atteggiamento a seconda dell’avversario, visto che - per citare alcuni casi - in questo modo sono state messe le fondamenta per vincere sia contro le piccole (al 43’ Dimarco contro il Frosinone o allo stesso minuto Bisseck contro il Lecce) sia negli scontri diretti, dall’Atalanta (40’ Calhanoglu) alla Lazio (40’ Lautaro) passando per il Napoli (44’ Calhanoglu). 

Numeri non casuali

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Visti gli episodi ripetuti non si tratta certo di un caso. Anzi, la zona Inter rappresenta un punto di forza a tutti gli effetti considerate le 6 vittorie ottenute nelle 7 partite sbloccate a ridosso dell’intervallo. Spesso dalle sfide più rognose se ne esce anche così, evitando di approcciare il finale di gara sul filo di un pericoloso equilibrio. Nel trend consolidato fa eccezione soltanto la sfida persa a San Siro con il Sassuolo, episodio isolato di quella che fin qui è stata una vera cavalcata. Il Genoa di Gilardino è avvisato e prima di rientrare negli spogliatoi dovrà erigere un muro invalicabile per reggere il colpo. Di certo, dall’altra parte del campo, per tutta la gara si ritroverà di fronte il muro per eccellenza, ossia la retroguardia migliore d’Europa come indicano i numeri registrati fin qui.


Stasera a Marassi l’obiettivo sarà il 13° clean-sheet in 18 partite: un ruolino che in Serie A hanno firmato soltanto la Juve nel 1965/66 e il Cagliari nel 1966/67. Delle 7 reti subite da Sommer, appena 2 sono arrivate in trasferta (contro Atalanta e Juve), dove la difesa si è confermata ancor più imperforabile ed è stata aiutata a dovere anche dai movimenti dei centrocampisti in fase di contenimento.  

Difesa d'acciaio

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I simboli di un reparto d’acciaio, i trentacinquenni Sommer e Acerbi, a Marassi saranno ai loro posti per guidare i compagni e, oltre a Bastoni come braccetto sinistro, ci sarà la conferma di Bisseck dalla parte opposta. Il giovane tedesco è in vantaggio nel ballottaggio con Pavard, puntando a partire titolare per la quarta volta di fila in campionato sulle ali dell’entusiasmo di quanto fatto vedere contro il Lecce. Prosegue, infine, il recupero degli infortunati come dimostra il rientro di Dumfries, che a Genova tornerà tra i convocati a quasi un mese di distanza dalla sfida di Napoli. Un suo impiego a gara in corso non è garantito, ma Inzaghi potrà contare anche sull’altro olandese, De Vrij, a sua volta ai box dalla medesima sfida al Maradona”, si legge.


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