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Getty Images
Da indesiderato a beniamino dei tifosi, da soluzione last minute e low cost a elemento imprescindibile: Francesco Acerbi si è preso l'Inter, e il suo ruolo all'interno della squadra è sempre più rilevante. In campo, grazie alle sue prestazioni sempre positive, ma anche fuori, dove ha subito imposto la sua personalità nello spogliatoio. Ne sono un esempio le parole pronunciate mercoledì dopo la semifinale di andata di Champions League e quest'oggi in conferenza stampa alla vigilia del derby di ritorno. Inzaghi, suo principale sponsor la scorsa estate, non può e non vuole farne a meno, e ha convinto tutti sulla bontà di un acquisto a titolo definitivo del centrale ancora di proprietà della Lazio.
Il rendimento di Acerbi può essere spiegato attraverso alcuni numeri: arrivato a Milano all'ultimo giorno di mercato, il 13 settembre debuttava da titolare in Champions League contro il Viktoria Plzen, e già da ottobre in poi è diventato un titolare pressochè inamovibile della difesa dell'Inter, scalzando de Vrij nel ruolo di prima scelta come perno centrale della retroguardia nerazzurra. Sempre in campo dal primo all'ultimo minuto nelle ultime 8 partite fra tutte le competizioni, l'ex Lazio sta sfuggendo alle logiche del turnover utilizzato da Inzaghi in questo periodo denso di impegni. Sono ora 43 le presenze in maglia Inter, di cui ben 36 da titolare.
Le prestazioni di Acerbi, le sue qualità umane e la sua personalità hanno definitivamente convinto l'Inter a riscattarlo. In estate ci sarà però da fare i conti con la Lazio, che per cedere il difensore chiede 4 milioni: troppi, per le casse nerazzurre. La volontà del giocatore è chiara: rimanere a Milano. Difficile che possa tornare nella Capitale, anche considerando i rapporti tutt'altro che idilliaci con l'ambiente. A fine stagione se ne riparlerà. Per la gioia di Acerbi e di tutta l'Inter.
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