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Le piace l’allenatore ex Bologna?
«A Bologna ha fatto molto bene, ma un conto è allenare lì e un conto guidare la Juve. Le pressioni aumentano, il risultato è fondamentale. Lui ha ottime idee, vuole fare un calcio di dominio. Bisognerà vedere se avrà a disposizione i giocatori per applicare la sua lezione».
Del Milan che cosa pensa?
«Fonseca si è fatto un nome in giro per l’Europa, in Italia alla guida della Roma non aveva incantato, ma ora ha una grande opportunità. Morata è un gran bel centravanti, lo ha appena dimostrato all’Europeo. Ma sono convinto che la forza del Milan sia sugli esterni: se Pulisic e Leao ingranano, allora i rossoneri possono infastidire l’Inter. Certo, la difesa va un po’ sistemata, ma credo che qualche intervento di mercato lo faranno».
E poi c’è il nuovo Napoli di Antonio Conte.
«Conte è un fenomeno. Lo ha dimostrato alla Juve, all’Inter, al Chelsea, e non ci dimentichiamo del periodo che ha trascorso sulla panchina della Nazionale. Deve plasmare una squadra, far sì che i suoi giocatori ragionino come ragiona lui: Antonio è un lavoratore instancabile, meticoloso, cura tutti i dettagli. È un martello. E per questo sono convinto che dal Napoli riuscirà a tirare fuori il massimo. Inoltre non ha impegni di coppa e questo è un vantaggio per una squadra che ha bisogno di allenarsi tanto per poter crescere».
E se fosse l’anno dell’Atalanta?
«Ne sarei felicissimo. L’Atalanta di oggi è come il mio Parma del passato. Non so, però, se i bergamaschi sono pronti per lottare per il titolo. Certo che vincere l’Europa League ha dato entusiasmo ed energia a tutto l’ambiente. L’acquisto di Zaniolo è una scommessa, ma il ragazzo ha grandi qualità. E guardo con interesse anche al campionato del Bologna che, però, ha cambiato allenatore e sarà impegnato in Champions: vedo una stagione in salita».
Di Roma e Lazio quale giudizio si è fatto?
«Mi sembra che la Roma abbia fatto bene a confermare De Rossi, adesso bisogna vedere su quali giocatori può contare. La Lazio di Baroni al momento è un punto interrogativo».
La sorpresa del campionato?
«Faccio il tifoso, mi auguro che sia il Parma appena promosso dalla B. Pecchia è un allenatore in gamba, la società è solida, la squadra è giovane e motivata. E se facessero come il Parma di Nevio Scala all’inizio degli anni Novanta?».
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