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Caja: “Sarò allo stadio, non mi perdo Bologna-Inter. Per noi conta poco: scudetto in freezer”

Andrea Della Sala Redattore 
Il tecnico della Fortitudo Bologna, intervistato dal Corriere di Bologna, ha parlato della sfida tra i rossoblù e la sua Inter

Il tecnico della Fortitudo Bologna Attilio Caja, intervistato dal Corriere di Bologna, ha parlato della sfida tra i rossoblù e la sua Inter

C’è una partita che interessa tutti nel weekend. E non è Fortitudo-Rieti…

«Ovvio, sarò allo stadio, ci sono già stato quest’anno, figurarsi se mi perdo Bologna-Inter. Anche se per noi in fondo conta poco, diciamolo pure: lo scudetto è in freezer, io penso all’Atletico Madrid, la partita che pesa è mercoledì».

Spieghiamolo: lei allena una squadra bolognese, ma sanguina nerazzurro...

«Da sempre. Mi portò allo stadio mio padre da bambino, da allora l’Inter è la mia malattia, ed è inguaribile. Seguo tutto, le ho vissute tutte, e certe ferite me le porto dentro: il 5 maggio, il rigore su Ronaldo del ’98… Sì, con mentalità un po’ fortitudina. Adesso che si vince, lasciateci godere almeno un po’».

Da collega allenatore: Thiago Motta?

«Prima ne parlo da tifoso: lui per me sarà sempre uno degli eroi del triplete. C’ero anch’io, quella notte al Bernabeu nel 2010: indimenticabile. Lo seguo dai tempi dello Spezia, da allenatore mi colpisce la capacità di imporre le sue idee, anche in situazioni di pressione estrema. E la sua squadra, lo vedono tutti, stramerita la Champions».


 


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