- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Cambiasso: “Io mai traghettatore e mai alla Juve. Non fai l’allenatore se hai paura di…”
Ieri, al Forum Marco Biagi di Modena, è andata in scena una serata interista e sentimentale (con scopi benefici). Il club Modena Interista ha invitato in qualità di ospite uno dei calciatori nerazzurri che ha scritto le pagine più belle della storia moderna dell’Inter: Esteban Cambiasso. Presenti anche Evaristo Beccalossi e Paolo Viganò, addetto stampa Inter nell'anno del Triplete e attuale Direttore Comunicazione del Modena.
Tra gli esponenti della stampa locale presenti alla serata c'era anche il giornalista e collega Stefano Bellentani, che ci ha raccontato l'atmosfera della serata riassumendo le idee - piuttosto chiare - che Esteban Cambiasso ha maturato in ambito calcistico. Anche per quanto concerne il suo futuro. "Mai alla Juventus (e mai al Milan)", ha dichiarato l'ex centrocampista nerazzurro. Alla domanda del pubblico se in futuro potesse decidere di lavorare con questi club Cambiasso è stato chiarissimo: "Ho parlato di senso di appartenenza e mi chiedete se vado alla Juventus o al Milan? No". Idee molto chiare anche per quanto riguarda la fortuna nel calcio: “Casualità nel calcio non c’é. Si dice “è culo”, ma hanno culo sempre gli stessi? No, ci sono quelli che segnano e quelli che sbagliano nei momenti decisivi”. E tra i giocatori e gli schemi il Cuchu fa sapere di puntare sui primi, citando esempi come Maicon e Chivu. Giocatori capaci di giocare e adattarsi a più ruoli.
È sul suo futuro che Esteban Cambiasso dimostra di avere una proiezione già molto chiara. Come raccontato da Bellentani il Cuchu non vede l'ora di allenare e mettersi in gioco. Ma non a qualsiasi condizione. Se Viganò ha ricordato come a Coverciano Cambiasso sia considerato il mister più preparato di tutti, Esteban quella preparazione desidera metterla a disposizione di un progetto preciso e anche basato sulla sua persona. Paura di cancellare i momenti belli come calciatore? "Non fai l'allenatore se hai paura di cancellare il ricordo delle cose belle fatte in campo. Non esiste una cosa del genere nel calcio professionistico". E poi il no risoluto a incarichi affidati in corsa: "Io traghettatore? Mai".
C'è spazio anche per ricordare e sfogliare l'album delle figurine della sua Inter: ecco spuntare Milito e Zanetti. Non solo compagni di squadra ma anche amici, con i quali Cambiasso ha condiviso anche e soprattutto momenti personali, felici e non. Veri e propri compagni di vita. E poi Lucio, che gli avversari li andava a rincorrere allontanandosi spaventosamente dalla sua porta incutendo una discreta paura ai giocatori che lo affrontavano. Julio Cesar, Materazzi e Walter Samuel, un lottatore, che parlava poco ma era ascoltato da tutti. In campo e fuori. È stata una serata sentimentale come lo sono solitamente quelle dedicate ai momenti un po' nostalgici della storia dell'Inter. Esteban Cambiasso l'ha illuminata di ricordi ma anche di piacevoli sensazioni per un futuro che (prima o poi) potrebbe ricongiungere il suo destino a quello della sua sempre amata Inter.
© RIPRODUZIONE RISERVATA