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Servirà più velocità contro la Svizzera, finora siamo apparsi troppo lenti con la palla. Le maggiori responsabilità vanno attribuite alla nostra Serie A. In campionato assistiamo a troppi passaggi orizzontali inutili che finiscono per rallentare il gioco e abbassare il ritmo. Per non parlare dei tuffi e delle perdite di tempo. Il conto poi lo paga la Nazionale, meno abituata di altre selezioni a giocare ad altissima intensità.
Andiamo a Berlino e davanti a noi troveremo un muro mobile. La Svizzera corre, pressa, lotta e riempie l’area avversaria con diversi uomini. Ed è molto “italiana”: da Sommer, portiere campione d’Italia con l’Inter, al blocco del Bologna da Champions, che in Germania sta volando un po’ come ha fatto per tutta la stagione al Dall’Ara con Thiago Motta. Non solo non dovremo sottovalutare Freuler e compagni, ma fin dai primi minuti sarà fondamentale sintonizzarci sulle loro frequenze per evitare cattive sorprese. La chiave è sempre il centrocampo. Per avere la meglio su Xhaka e Freuler, che sono il cervello e il cuore della Svizzera, gli azzurri dovranno essere più veloci di pensiero e con la palla tra i piedi. Meno passaggi orizzontali. E più imbucate verticali o rifornimenti laterali per innescare gli uno contro uno di Chiesa. Esattamente come abbiamo fatto nel finale contro la Croazia. La conclusione di Zaccagni è stata tanto bella quanto pesante, ma l’azione è partita da Calafiori, abile e coraggioso nel salire palla al piede e nel servire il compagno. Velocità, qualità, personalità. E quel pizzico di spensieratezza di cui c’è sempre bisogno. Sabato Calafiori sarà assente per squalifica. Perdita pesante, soprattutto per la leadership e per l’esuberanza dimostrata finora dal difensore del Bologna. Mancini o Buongiorno prenderanno il suo posto in difesa. Ma tutti gli azzurri dovranno fare qualcosa in più a livello di personalità. E Spalletti individuerà i punti deboli della Svizzera e gli uomini più adatti per colpirli.
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