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BRUNECK, ITALY - JULY 08: Enrico Baldini of FC Internazionale Milano in action during a FC Internazionale training session on July 8, 2017 in Reischach near Bruneck, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/FC Internazionale via Getty Images)
La tripletta contro il Monza nella semifinale d'andata dei playoff di Serie B lo ha già proiettato nella storia del Cittadella che ora sogna la Serie A. «Ancora non mi sono reso conto», dice Enrico Baldini.
Anche perché, come sottolinea lui stesso ai microfoni della Gazzetta dello Sport, far gol non è proprio il suo compito principale: «Prima della partita, Venturato mi ha detto che era un momento delicato e mi ha chiesto se me la sentivo di giocare più avanti. Era la prima volta in questo campionato, ma a Fano l’avevo già fatto, quindi non era una novità assoluta. Mi piace avere libertà di movimento, anche fare la mezzala oltre che il trequartista. Contro il Monza dovevo girare attorno a Tsadjout e anche attaccare la profondità. Sono contento, perché i primi due gol sono arrivati proprio così. Venturato vuole che si attacchi in 4-5 e quindi non c’è molta distinzione tra i ruoli. Possiamo attaccare in modi diversi».
Con Di Gregorio
Il giovane arriva dalla Primavera dell'Inter, nella quale condivideva lo spogliatoio anche con Di Gregorio, malcapitato portiere del Monza: «Quella era una buona squadra: Di Gregorio, che sul terzo gol mi ha fatto un piacere… Radu, Pinamonti, Di Marco, Kouame che poi sarebbe andato pure lui al Cittadella».
Fin qui in Serie B non sono state tutte rose e fiori: «Male il primo campionato alla Pro Vercelli, ma ero un ragazzo appena arrivato dall’Inter, dovevo ancora crescere. Bene ad Ascoli, dove ho giocato tanto e ci siamo salvati al playout, male l’anno dopo quando avrei potuto fare il salto di qualità. Ma ho avuto qualche incomprensione con Vivarini e soprattutto faticavo a trovare spazio con Ninkovic e Frattesi».
Al Cittadella ha ritrovato entusiasmo e voglia di incidere: «Il d.s. Marchetti mi seguiva da tempo, quando il mio procuratore mi ha spiegato la proposta, non l’ho fatto finire di parlare, ho detto subito sì. Ho accettato con entusiasmo, era un’importante opportunità, diciamo che sono arrivato nel momento giusto perché nel periodo della C sono maturato. Mi sono trovato subito bene, non ho dovuto faticare ad ambientarmi grazie anche ai consigli di Iori, il capitano. Venturato? Tanquillo, ma quando serve si fa sentire. E’ un tecnico che spiega molto bene l’idea di calcio che ha in testa. Mi ha fatto piacere che mi abbia parlato prima di schierarmi in attacco contro il Monza. E’ stato un segnale di fiducia nei miei confronti».
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