Gigi Garanzini, giornalista della Stampa, si è concentrato sull'utilizzo del Var nel nostro campionato, in particolar modo sulla giornata che si è appena conclusa. Il Var ha permesso all'arbitro di Inter-Spal di assegnare un rigore che non aveva visto. Secondo il giornalista ci sarebbero però alcuni dettagli da limare, nell'uso di questa tecnologia: "A San Siro cinque minuti per decidere che il fallo su Joao Mario era stato commesso in area e non fuori, come tutti,
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Garanzini: “Inter-Spal, solo l’arbitro non aveva visto il rigore. 5 minuti tanti, ma poi perché…”
Il giornalista del quotidiano torinese si interroga sul peso che hanno i tempi del Var sulla partita
allo stadio e non, avevamo visto a occhio nudo con la sola eccezione dell’arbitro Gavillucci. Cinque minuti sono tanti. A maggior ragione se, dopo venti secondi, arriva un replay inequivocabile che il tutor Mazzoleni, in cabina di Cassazione, tarda evidentemente a vedere. Alla fine il buon Gavillucci si fa la sua corsetta, prende atto e fischia
il rigore. Ma poi perché, a fine primo tempo, recupera 2 minuti anziché 5?
(La Stampa)
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