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La prima volta che Lautaro passò dal Metropolitano (agosto 2018) segnò una meraviglia al volo, in amichevole. Simeone, che aveva fatto di tutto per portarlo a Madrid, capì subito che cosa si era perso. In questa Champions, l’Atletico è secondo soltanto al Manchester City per gol segnati e di una sola lunghezza: 17-18. Significa che gli spagnoli viaggiano al ritmo di quasi 3 gol a partita. I Colchoneros non stanno più solo sulle barricate, come al tempo di Godin. Ora palleggiano e segnano tanto. Per batterli bisognerà superarli in grinta, ma anche in qualità di calcio. E in casa, l’Atletico è ingiocabile: 11 vittorie stagionali su 11.
Se l’Inter si presenta con il carisma di vice-campione d’Europa, l’Atletico risponde con lo sfarzo della sua recente storia internazionale. Da quando c’è Simeone (2011), i Materassai sono arrivati due volte in finale di Champions, una volta in semifinale, tre volte nei quarti, hanno vinto due Supercoppe europee e due Europa League. Morale: la banda del Cholo fa più paura in campo che sulla griglia del sorteggio. Ma l’Inter della Thu-La resta favorita. Di corto muso.
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