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il Giornale – Milano ha annebbiato la bravura di Spalletti. I precedenti preoccupano…

Squadra a rapporto: perse all'improvviso le certezze su Spalletti

Francesco Parrone

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Il giornalista Riccardo Signori, dalle colonne de il Giornale commenta il momento complicato di Spalletti all' Inter. La squadra dopo due giornate è già sotto accusa e il tecnico è ritenuto uno dei maggiori responsabili dopo il mercato importante della società: "Alzi la mano chi non ha già pensato: quando arriva Antonio Conte a Milano? Viste le due squadre avrebbe solo l'imbarazzo della scelta: nel mettersi le mani nei capelli. Luciano Spalletti non ha nemmeno quella chance: visto il cranio rapato, ma non perfettamente lucido come vorrebbe l'apparenza. L'ha detta giusta Sandro Mazzola: «Forse Spalletti non riesce a farsi capire dai suoi». Non è un complimento ed è l'indice del retro pensiero che ha accompagnato il lavoro del tecnico anche nella scorsa stagione. I giornalisti potrebbero confermare il suo parlare un po' involuto, a caccia di ardite soluzioni verbali. Ma parlare sul campo e in allenamento significa entrare nella testa dei giocatori, imporre convinzioni e far memorizzare soluzioni.

A Milano, Spalletti sembra aver annebbiato parte di quella bravura che lo ha imposto a Roma e altrove. Colpa dell'Inter? Probabilmente. Nei secoli dei secoli ha sempre cotto a puntino gli allenatori. Eppoi avanti il prossimo. Spalletti si è fatto prendere in contropiede con la storia di Inter antiJuve e c'era da crederlo vista la roboante campagna acquisti. Eppure dice la storia, non la leggenda, che l'Inter è soprattutto anti Inter, e chi riesce a farla diventare meno anti Inter magari vince gli scudetti. E i suoi tecnici girano sempre con tanti gufi sulle spalle.

Oggi La Nerazzurra è il solito minestrone che perde sapore più lo assapori. Perfetta fotografia della partita con il Torino: buon primo tempo, tutti a dormire nella ripresa. A cominciare dal portiere, che continua ad essere uno dei peggiori degli ultimi 40 anni. Poi se Spalletti saprà mettere spezie e peperoncino, chissà! Ma chi pensasse che Asamoah o Keita sono spezie racconta belle favole. Sono ottimi coristi, giocatori che arricchiscono la rosa, ma non permettono il salto di qualità. E forse nemmeno Nainggolan. Diverso se fosse arrivato Modric: all'Inter da tempo manca un padrone della squadra, un padrone del gioco, l'uomo che segna i tempi e permette agli altri di esprimere vitalità e sostanza. Questa è rimasta squadra muscolare. Non dimentichiamo che, nell'anno post mondiale, molti giocatori faticano a ritrovare forma e forze. In tal senso andrà concesso tempo soprattutto ai croati".

 

(Fonte: Riccardo Signori, il Giornale 28/8/18)

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