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Inter, con Oaktree basta precarietà. Piena fiducia in Marotta e Antonello, stadio fondamentale

Inter, con Oaktree basta precarietà. Piena fiducia in Marotta e Antonello, stadio fondamentale - immagine 1
La nuova proprietà americana darà piena fiducia sia all'area sportiva che a quella corporate. Dossier nuovo stadio importante
Andrea Della Sala Redattore 

Ieri in sede Inter si sono svolti i primi incontri tra la nuova proprietà e il management nerazzurro. La prossima settimana il Cda che eleggerà anche il nuovo presidente.

"Quel senso di precarietà e di fiato corto che avvolgeva l’Inter cinese è magicamente scomparso. Spazzato via da una procedura burocratica ma di sostanza: l’escussione del pegno sulle azioni della controllante Great Horizon da parte di Oaktree, in seguito al mancato rimborso del prestito triennale, lievitato con gli interessi a 395 milioni", scrive La Gazzetta dello Sport.


"L’Inter, oggi, è messa molto meglio di tre anni fa. Una situazione ben diversa da quella del Milan del 2018, quando Elliott subentrò a Li Yonghong. Tuttavia, al di là del bond da 415 milioni che scade nel 2027, la gestione deve ancora raggiungere il pieno equilibrio. È questo il primo obiettivo di Oaktree. L’orizzonte è di medio-lungo termine. Nessuna fretta di cedere il club, ma l’intenzione di stabilizzarlo, farlo crescere e valorizzarlo ulteriormente per poi, nell’arco di qualche anno, ricavarne il massimo dalla vendita. La fiducia è alta nei confronti dei due amministratori delegati Marotta e Antonello.

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Per conseguire l’equilibrio economico la via maestra è quella dell’incremento dei ricavi sfruttando l’esposizione sui mercati internazionali grazie a Champions e Mondiale per club. Oaktree, che ben conosce i limiti dell’industria calcistica italiana (l’anno scorso fece invano un’offerta alla Lega Serie A per i diritti tv), è fiducioso del potenziale commerciale inespresso e sa che la leva principale per incrementare il valore dell’Inter è lo stadio di proprietà, ragion per cui prenderà direttamente in mano il dossier, sia nell’ipotesi A (Rozzano) sia nell’ipotesi B (ristrutturazione di San Siro)".

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"Non si farà nulla che possa compromettere la competitività della squadra, stando attenti a non sforare certi parametri. Il monte-stipendi, peraltro, era previsto in aumento nel 2024-25, alla luce dei pianificati rinnovi di Lautaro, Barella e Inzaghi: è ragionevole immaginare che venga posto qualche paletto. Può darsi che in una fase iniziale Oaktree metta a disposizione dell’Inter le risorse necessarie per viaggiare più speditamente, con iniezioni di equity funzionali. C’è da ripianare parte della perdita 2023-24, oltre a quelle rinviate ai tempi del Covid. Oaktree non si tirerà indietro. A differenza della famiglia Zhang il nuovo proprietario garantisce solidità e prospettive, visto che gestisce 192 miliardi di dollari di asset nel mondo. Una volta verificati i conti e regolati i rapporti con Zhang, Oaktree avrà piena visibilità del dossier Inter", chiude il quotidiano.

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