Inter, la ricetta di Inzaghi funziona anche a Torino. Il match col City è già iniziato

Anche le prove generali sono andate in archivio. L'Inter entra ufficialmente nel turbinio di ansie, speranze e timori che l'accompagneranno fino alla finale di Champions League contro il Manchester City. Sei giorni che sembreranno ere geologiche, per la pressione che sarà compagna di viaggio ad Appiano Gentile e sul volo che porterà Inzaghi e i suoi ragazzi a Istanbul. Che sia 'solo' un sogno o un'ossessione, non fa differenza: nerazzurri e citizens dovranno essere bravi a gestire il peso del tempo che rischia di logorare anche il più lucido tra i protagonisti. Non servirà il fischio di Marciniak: la gara di Istanbul è già iniziata.

A proposito di fischi: quello triplice di Fabbri ieri è stato in qualche modo liberatorio, perché ha tolto davanti l'ultimo ostacolo prima del gran finale. Per quanto poco valesse per la classifica, la gara di Torino ha dato ai nerazzurri la certezza di finire il campionato davanti al Milan, già battuto in ogni salsa e competizione. Senza grandi affanni, pur ruotando il giusto. Ma la miglior notizia è quella non arrivata, nonostante la pioggia battente di ieri pomeriggio: scampato in scioltezza il pericolo infortuni. "No news, good news", recita il noto proverbio inglese che calza a pennello per l'occasione.

Il mister ha preferito tenere tutti sulla corda, senza stravolgimenti particolari. Per evitare che qualcuno potesse staccare la spina e perdere anche minimamente la brillantezza che ha caratterizzato l'ultimo periodo per tutti. Dall'inizio o a gara in corso, quelli che potrebbero essere protagonisti all'Ataturk hanno timbrato il cartellino anche nell'ultima di campionato. Compreso l'uomo più in forma, quel Romelu Lukaku rimasto in campo dal primo all'ultimo minuto, capace di confermare ancora una volta le ottime sensazioni sul suo conto.

La sensazione è che non servirà a cambiare le gerarchie, perché Inzaghi in cuor suo sembra aver scelto da tempo la formazione da mandare in campo sabato prossimo. Anzi, la staffetta di ieri tra Lautaro e Dzeko è solo ulteriore conferma. Qualcuno storcerà il naso: condivisibile, ma l’allenatore nerazzurro da mesi ormai riesce a scegliere la ricetta giusta per qualsiasi occorrenza. Le sue intuizioni sono state preziose per il cammino della squadra e nessuno a questo punto ha una prospettiva migliore per poter risolvere un dubbio così importante.