- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
senza categoria
Getty Images
Il terremoto scoppiato in casa Juve rischia di avere delle ripercussioni anche sul campo. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, al centro del palcoscenico adesso ci sono gli stipendi. "Quella «manovra correttiva» che al tempo del Covid era stata vissuta come un esempio virtuoso di realismo a campionati fermati dal virus. Nelle pagine della chiusura indagini si ribalta il giudizio. L’accordo, scrivono i pm, rappresenta “falsamente” la situazione. Perché l’intesa società-calciatori non prevedeva la rinuncia alle quattro mensilità marzo-giugno, ma «ad una sola, con recupero certo e incondizionato» delle altre tre, e con un effetto finanziario positivo non di 90 (cifra a bilancio), ma di 22.354,647,70 euro".
"È questo il confine più delicato dell’inchiesta. In Figc c’è prudenza. Ma in ogni caso la palla ora è alla procura federale (ed eventualmente alla Covisoc). Tutto si gioca sull’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva. In cui al comma 4 si prevede la «penalizzazione di uno o più punti in classifica» per la società che «mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti». Una pena comunque «afflittiva». Con «uno o più punti» in meno, il club dovrebbe dunque perdere qualcosa (esempio: la qualificazione in Champions). Se invece non perdesse niente, la penalizzazione sarebbe spostata nella stagione successiva".
© RIPRODUZIONE RISERVATA