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Licari (GdS): “L’Inter si gode un Lautaro da fare paura. Col Benfica non deve sottovalutare…”

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Il giornalista ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport del turno di Champions League delle italiane che parte domani sera

Il giornalista Licari ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport del turno di Champions League delle italiane che parte domani sera

Non troveremo il tappeto rosso ad accoglierci in Champions, ma la notte prima degli esami non poteva essere più promettente. Il Napoli ritrova entusiasmo e (un bel po’ di) gioco spallettiani. L’Inter si gode un Lautaro da fare paura. Il Milan forse non è mai stato così squadra come contro la Lazio, l’unica finita ko perché incrociava una “collega” europea e, soprattutto, è pericolosamente prigioniera del vittimismo sarriano che nelle coppe non ha cittadinanza. 


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"La sensazione è che siano finiti i tempi in cui ci arrendevamo al ritmo delle notti di coppe. Il campionato non è allenante come la Premier, però la classifica dice che c’è un gruppo ristretto e competitivo, composto anche da Inter, Milan e Napoli, che ha già scavato un fossato. L’Inter viene dalla finale di Champions, dopo aver eliminato in semifinale il Milan che nei quarti aveva avuto la meglio sul Napoli. Non è una filastrocca di Branduardi ma la catena italiana dell’ultima entusiasmante Champions. Che poi in finale ci fosse l’insuperabile City è un’altra storia: intanto con loro tre siamo arrivati in massa in fondo, portando altre due finaliste in Europa League e Conference, Roma e Fiorentina, più una semifinalista, la Juve. Non può essere soltanto un caso. C’è stata una svolta mentale. Adesso è il momento di indirizzare le classifiche.

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"Con i veri Osimhen, Kvara, Lobotka e Anguissa visti a Lecce il risultato non è scritto, ma Garcia dovrà fare due conti su come proteggere meglio la difesa evitando fughe in avanti rischiose, e recuperando il vecchio palleggio veloce. Si può. Meno decifrabile è il nuovo Benfica che l’anno scorso esponeva in vetrina il miglior gioco europeo con il Napoli. Il giocattolo è stato un po’ smontato, via Fernandez a gennaio, poi Ramos e Grimaldo, e comunque l’Inter ha già vinto il doppio confronto negli ultimi quarti. Nessuna delle italiane ha la stessa solidità e la consapevolezza di giocare in posizione di vantaggio quasi contro tutti. Il nemico di Inzaghi è in casa: sottovalutare i segnali di “variabile” arrivati da Real Sociedad, Sassuolo e Salernitana pre-Lautaro. Non succederà, crediamo.

 

 

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