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Lukaku, finita malissimo: è stato Zhang a chiudere la porta. Ecco perché ha detto no all’Inter

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Il centravanti ha tradito l'Inter che poi ha dovuto virare su altri obiettivi e ora sta per abbracciare il progetto della Roma

Romelu Lukaku per l'Inter è il passato, anche se poco più di un mese fa il club nerazzurro stava trattando col Chelsea il suo acquisto. Ora il belga sembra essere molto molto vicino alla Roma di Mourinho, già oggi potrebbero esserci importanti novità.

"Il 14 luglio scorso Romelu Lukaku era virtualmente un giocatore dell’Inter. Quel virtualmente non si è mai trasformato in realtà. Perché all’accordo raggiunto tra la società nerazzurra e il Chelsea per il trasferimento a titolo definitivo del belga a Milano - 35 milioni di base fissa più altri 5 di bonus - non è seguito il sì di Lukaku. L’ultimo sì, verrebbe da dire", ricorda La Gazzetta dello Sport.


"Lukaku aveva dato la parola all’Inter. A tutti, privatamente ma anche pubblicamente, aveva garantito la sua voglia di restare. Si era persino detto disponibile a ridursi l’ingaggio, pur di restare in nerazzurro. Ai compagni non aveva mai paventato la possibilità di un finale diverso da un suo ritorno a Milano, stavolta in maniera definitiva. In realtà, segretamente pensava altro. Covava altri ragionamenti. E così, quel fatidico 14 luglio, quando l’Inter ha provato a contattare lui direttamente oltre all’avvocato Ledure, il belga si è negato. Non ha risposto al telefono, né ai dirigenti nerazzurri - su tutti il direttore sportivo Piero Ausilio - e neppure a tutti i compagni che hanno provato a raggiungerlo, in primis l’amico e capitano del club Lautaro Martinez.

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Quando poi il contatto si è materializzato, nelle ore successive, l’Inter ha saputo dell’inserimento della Juventus e, peggio ancora, del gradimento del belga nei confronti della possibilità bianconera. Ancor di più: è in quella sede che l’Inter ha scoperto che l’attaccante trattava da tempo con la Juventus, dopo aver pure flirtato con il Milan. Il tutto, ancor prima della finale di Champions a Istanbul. E allora niente da fare".

"L’Inter si è sentita tradita. I compagni di squadra si sono sentiti presi in giro. E lo stesso vale per il presidente Steven Zhang, che credeva di avere un rapporto speciale con il belga. Proprio per questo il presidente aveva autorizzato un investimento molto alto per un giocatore non più giovanissimo: in fondo, più una scelta di cuore che di prospettiva. Il voltafaccia ha colpito Zhang. E in generale, ha segnato un confine non più valicabile. Perché poi nei giorni successivi, in maniera indiretta, Lukaku ha provato a lanciare segnali per una possibile ricucitura. Non un vero e proprio pentimento, ma un sondaggio per capire se sarebbe stato ancora possibile lasciarsi aperta la porta nerazzurra.

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Quella porta era ormai chiusa. Chiusa da Zhang, appunto. Chiusa dai dirigenti. Chiusa soprattutto dallo spogliatoio: non c’è un calciatore, da Lautaro in giù, che avrebbe vissuto bene una retromarcia di Big Rom. Perché sarebbe stata la seconda nel giro di due anni, dopo l’addio - anche quello traumatico - dell’estate 2021. E la cosa avrebbe peraltro messo in difficoltà lo stesso Inzaghi, che aveva messo proprio la conferma di Lukaku in cima ai suoi desideri per la squadra 2023-24. Pensa che strano: Romelu, tra i motivi del suo voltafaccia, ha fatto filtrare le lamentele sulla gestione di un tecnico che invece avrebbe fondato su lui la sua terza Inter. Incongruenze di una storia finita malissimo", spiega Gazzetta.

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