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"L’Inter si è sentita tradita. I compagni di squadra si sono sentiti presi in giro. E lo stesso vale per il presidente Steven Zhang, che credeva di avere un rapporto speciale con il belga. Proprio per questo il presidente aveva autorizzato un investimento molto alto per un giocatore non più giovanissimo: in fondo, più una scelta di cuore che di prospettiva. Il voltafaccia ha colpito Zhang. E in generale, ha segnato un confine non più valicabile. Perché poi nei giorni successivi, in maniera indiretta, Lukaku ha provato a lanciare segnali per una possibile ricucitura. Non un vero e proprio pentimento, ma un sondaggio per capire se sarebbe stato ancora possibile lasciarsi aperta la porta nerazzurra.
Quella porta era ormai chiusa. Chiusa da Zhang, appunto. Chiusa dai dirigenti. Chiusa soprattutto dallo spogliatoio: non c’è un calciatore, da Lautaro in giù, che avrebbe vissuto bene una retromarcia di Big Rom. Perché sarebbe stata la seconda nel giro di due anni, dopo l’addio - anche quello traumatico - dell’estate 2021. E la cosa avrebbe peraltro messo in difficoltà lo stesso Inzaghi, che aveva messo proprio la conferma di Lukaku in cima ai suoi desideri per la squadra 2023-24. Pensa che strano: Romelu, tra i motivi del suo voltafaccia, ha fatto filtrare le lamentele sulla gestione di un tecnico che invece avrebbe fondato su lui la sua terza Inter. Incongruenze di una storia finita malissimo", spiega Gazzetta.
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