Tante ombre sul Mondiale per club che si terrà negli Stati Uniti. Ora la Fifa cerca aiuto dall'Arabia Saudita
Molti dubbi e ombre sul nuovo Mondiale per Club, al quale parteciperà l'Inter da giugno in poi. Mancano i soldi, non c'è al momento la copertura tv e il tempo stringe.
"Il torneo è in programma dal 15 giugno al 13 luglio 2025 negli Stati Uniti e promette di distribuire premi record alle sue partecipanti: l’importo non negoziabile da distribuire tra le squadre è di 800 milioni. In tutto, la nuova Coppa del mondo costerà due miliardi. Ma fino a oggi, la raccolta latita. E alla Fifa nessuno fa più finta che il problema non esista. Anzi. Solo venerdì l’organo che controlla il calcio mondiale ha incontrato sessanta broadcaster europei, c’erano anche quelli italiani. Ma non è che la proposta abbia fatto breccia. Perché vendere i diritti di un torneo che dura un mese è già difficile di per sé. Figurarsi se dalla vendita devi ricavare qualcosa come un miliardo di dollari su base globale. E alla fine di una stagione intasata dalla nuova Super Champions, dai campionati nazionali", riporta Repubblica.
La Fifa aveva provato ad aprire un tavolo con Apple proprio per quella cifra, ma a luglio la discussione si è arenata. A distanza di mesi, e dopo un’estate non semplice, ormai è chiaro: arrivare a quella cifra dalla commercializzazione dei diritti televisivi sarà un’impresa sostanzialmente impossibile: anche nella migliore delle ipotesi, la Fifa dovrebbe sperare di raccogliere dalle tv europee la metà del miliardo necessario. E considerato che il mercato televisivo europeo è quasi esclusivamente ristretto ai broadcaster che trasmettono in Inghilterra, Spagna, Germania, Francia e Italia, vorrebbe dire trovare accordi da un centinaio di milioni per ogni Paese.
Per questo, quella discussione decisamente animata tra Nasser e Gai nel corso di una riunione tra Eca e Fifa: alcuni club già minacciano di disertare il Mondiale per club, se la Fifa non sarà in grado di garantire gli 800 milioni promessi: per ora, solo una minaccia. Ma sufficiente a convincere la Fifa a cercare un partner diverso. E visti i rapporti dello stesso Gai, ma anche del presidente Infantino, è stato quasi ovvio aprire un tavolo con l’Arabia Saudita. Solo ad aprile Aramco, il colosso energetico di Riad, è diventato partner globale della Fifa: da lì, è la convinzione degli uomini di Zurigo, possono arrivare sponsor interessati a investire nella manifestazione. Ma è una corsa contro il tempo, visto che a dicembre, tra meno di cento giorni, è previsto il sorteggio del nuovo Mondiale: società come il Flamengo hanno già investito parte degli incassi promessi.