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Montella: “Turchia, tanta amarezza, ma nessun rimpianto. Flop Italia? Spalletti il migliore”

Andrea Della Sala Redattore 
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico della Turchia Vincenzo Montella ha parlato dell'ottimo torneo disputato

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico della Turchia Vincenzo Montella ha parlato dell'ottimo torneo disputato e del flop dell'Italia:

Vincenzo Montella è riuscito a chiudere occhio dopo i quarti di finale persi con l’Olanda?

«Poco. Quando giochiamo di sera fatico a prendere sonno dopo le vittorie, si figuri dopo una sconfitta...».

Quanta amarezza c’è stata al fischio finale?

«Tanta, non lo nego, ma ha subito lasciato il posto alla soddisfazione personale e di gruppo per aver disputato un grande Europeo. Al di là dell’ottimo gioco espresso e di alcuni dati straordinari di cui vado molto fiero, abbiamo scaldato i cuori della gente. I turchi vivono di grandi passioni e noi abbiamo riacceso l’entusiasmo e li abbiamo fatti sognare con un calcio pulito e propositivo, fatto non solo di tecnica e tattica ma anche di orgoglio, sentimento e anima. Il calcio turco dopo questo Europeo verrà visto con maggiore rispetto e considerazione».

Nessun rimpianto?

«Assolutamente no: lo sport prevede la sconfitta anche quando pensi sia immeritata ma, come ho detto ai miei giocatori, se hai dato tutto, giocato bene, emozionato, devi solo essere orgoglioso del tuo percorso. E l’abbraccio dei tifosi, che ci hanno scortato a fine gara fino al nostro hotel e siamo scesi a ringraziare, è la dimostrazione che il nostro impegno è stato apprezzato».

Ci si è messo pure l’arbitro però: sull’autogol decisivo di Muldur c’è un fallo netto. Come si fa a non fischiarlo?

«Sono contento sia lei a sottolinearlo, perché non amo fare polemiche e aggrapparmi agli errori altrui. Ma se posso giustificare l’arbitro che può non aver visto il fallo nella dinamica dell’azione, il replay non lascia alcun dubbio. E non capisco come non sia stato richiamato al Var».


Che Europeo ha visto dalla panchina?

«Un po’ avaro di spettacolo, con un calcio più verticale rispetto al passato e partite molto equilibrate sin dai gironi. Non esistono più le Nazionali materasso. Tutte sanno metterti in difficoltà. Anche i Paesi meno celebrati hanno calciatori che giocano nei campionati top e gli allenatori sono tutti preparati».

Si aspettava il flop dell’Italia?

«No, come nessuno del resto. Sinceramente, non me lo spiego. Spalletti era per me l’allenatore più bravo degli Europei: preparato, attento, meticoloso, esperto. Sembrava aver ridato entusiasmo, gioco e identità. Mi spiace molto per l’Italia».

Spalletti lamenta di aver avuto poche partite da Ct alle spalle. Ma lei ne ha avute quanto lui, eppure...

«Ho troppo rispetto per Luciano e per il suo lavoro per permettermi di giudicare da fuori un collega bravo come lui. Io ho avuto la fortuna di essere seguito subito dai miei ragazzi e di aver trovato una sintesi tra le mie idee di calcio e le loro qualità tecniche e caratteriali».