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E a livello di campo?
—«L’Inter gioca bene perché lui ha saputo modernizzare il 3-5-2. Nelle sue squadre vedo un po’ di Guardiola, un po’ di Gasperini e di altri grandi. Lui non cambia sistema perché non è statico, non vedi mai gli esterni che fanno solo gli esterni, spesso entrano, mentre Barella può essere chiuso o aperto. I braccetti spingono, Darmian e Dimarco diventano ali in un 4-2-4...».
Quando vi vedete, lo prende in giro perché sostituisce sempre un giocatore ammonito?
—Ride. «Certo! Anche se ora ha la fortuna di avere calciatori di valore quasi simile, quindi se deve inserirne uno ha più senso togliere quello che con un altro cartellino lascerebbe la squadra in dieci».
Però Mkhitaryan, giallo al 51’ con la Juve, non l’ha sostituito...
—«Infatti lunedì mi ha detto “erano tre anni che non tenevo in campo fino al 90’ uno ammonito...».
Come finisce Roma-Inter?
—«Gara da tripla. La Roma è forte e De Rossi bravissimo. Alla Spal (nel febbraio scorso, quando Oddo subentrò in panchina a Daniele, ndr ) c’erano tracce evidenti del suo buon lavoro. Ed è più facile trasferire le sue idee vincenti ai campioni giallorossi che a giocatori di Serie B».
Chi vince lo scudetto?
—«L’Inter domenica è stata superiore alla Juve sotto ogni aspetto, ma la squadra di Allegri non mollerà. E la Champions ti prosciuga».
Inzaghi in Champions riuscirà ad eliminare l’Atletico dell’amico Simeone?
—«Altra bella sfida tra due grandi ‘malati’ di calcio».
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