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Parolo: “Inter, via di mezzo tra Inzaghi e Conte. Le sfuriate di Simone…”

Parolo: “Inter, via di mezzo tra Inzaghi e Conte. Le sfuriate di Simone…”

Le considerazioni dell'ex calciatore della Lazio ora tra i talent di DAZN per la Serie A

Daniele Vitiello

 Marco Parolo, tra i principali leader della Lazio di Simone Inzaghi, conosce molto bene il nuovo tecnico dell'Inter. Proprio di lui ha parlato nell'intervista concessa oggi a TuttoSport. Questi alcuni passaggi.

 Cosa ritrova in questa Inter, della vostra Lazio? 

 «Per ora si intravede qualcosa, perché questa Inter è ancora una via di mezzo tra la sua e quella di Conte. Inzaghi sta cercando di coinvolgere maggiormente i terzi difensori nella costruzione del gioco sganciandoli una ventina di metri in avanti per cercare di dare un po’ più di centralità alle mezzali che a volte con Conte erano un po’ troppo larghe».  

 Aver sostituito Conte, è più uno stimolo o un motivo di pressione per Inzaghi? 

 «Lo stimolo di Simone non credo sia legato a Conte, ma al fatto di voler far vedere che è un allenatore che vale. Alla Lazio l’ha fatto, all’Inter deve dimostrare di essere forte anche lontano dalla Lazio». 

 Marotta ha detto che Inzaghi ha capito subito cos’è l’Inter. Qual è la differenza èiù grande con la Lazio? 

 «Beh, all’Inter c’è ancora più attenzione dai media. Alla Lazio sentivi tanta pressione in città, ma a livello internazionale non avevi gli occhi di tutti addosso. All’Inter tutto viene amplificato e solo i risultati ti fanno stare bene. Per questo sono sicuro che Simone, sapendo che poi avrebbe affrontato il Real, tenesse tantissimo a vincere a Genova. E, per lo stesso motivo, adesso, nonostante ci potesse anche stare un 2-2 con la Samp dopo le Nazionali come pure la prestazione ottima ma sfortunata col Real, è importante fare bene la gara col Bologna per non innescare futili e inutili polemiche che arrivano sempre in assenza di risultati». 

 Tra Samp e Real 26 tiri e 2 gol: manca cattiveria? 

 «È un campione troppo ristretto per dirlo. A Verona, per esempio, l’Inter ha fatto gol alla prima azione, mentre con il Real ha creato tanto e non meritava di perdere. In Champions però può capitare di trovarsi di fronte a portieroni come Courtois che le prendono tutte. Io quindi non mi preoccuperei: per Inzaghi parla la sua storia, le sue squadre hanno sempre prodotto tante occasioni e segnato tanti gol». 

 All’Inter Simone ha già trovato un Parolo? 

 «Sicuramente per lui è importante aver ritrovato uno come De Vrij per il rapporto che aveva con lui alla Lazio... Poi l’Inter gli ha preso pure Correa ed entrambi possono trasmettere agli altri i suoi concetti di calcio. Poi all’Inter ci sono altre figure importanti nello spogliatoio con cui penso lui e credo stia entrando in confidenza grazie alla sua grandissima capacità di creare ottimi rapporti con i leader della squadra». 

 Come riesce a entrare tanto in profondità nella testa dei giocatori? 

 «Questa capacità credo che sia nata grazie alla carriera che ha avuto perché ha alternato momenti da protagonista e altri in cui doveva stare fuori per problemi fisici. Questo gli ha permesso già allora di vivere il calcio in tutte le sue angolazioni, di capire cosa vuole sentirsi dire un giocatore quando non gioca, e cosa serve per far sì che chi va in campo lo faccia con tranquillità». 

 Quando le cose vanno male, come si pone Inzaghi verso la squadra? 

 «Simone è un tipo molto istintivo: quando fa la sfuriata, gli parte di pancia». 

 Qual è la squadra che finora l’ha sorpresa di più? 

 «Mi ha stupito il Milan. Con la Lazio ha dato una sensazione di grande completezza e ha dimostrato di non aver più la Ibra-dipendenza. Questo è un problema in più per gli altri: ora Ibra è la ciliegina in una grande squadra. La sorpresa invece penso possa essere la Fiorentina perché Italiano è un grande allenatore che, dovunque è andato ha sempre centrato l’obiettivo». 

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