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"Finché non accade l’imponderabile, Antonio Conte diventa allenatore dell’Inter. Proprio lui, l’uomo simbolo dello juventinismo, in campo per uno spezzone nella domenica del ‘98 in cui Ronaldo si infranse su Iuliano. Conte va all’Inter e vince lo scudetto al secondo tentativo, nel 2021. Conte si immerge nell’interismo quanto Mou. Una sera, dentro uno Stadium deserto a causa della pandemia, si lascia andare a un insulto e a un dito medio contro Andrea Agnelli. Uno strappo epocale, attenuato poi da un tentativo di ricomposizione, non sappiamo se riuscito".
"E siamo al passato prossimo, all’Inter di Simone Inzaghi che batte la Juve ai supplementari sia nella Supercoppa italiana del 2021 sia nella finale di Coppa Italia del 2022, successi che rimarcano come il vento sia cambiato un’altra volta, come oggi l’Inter sul campo sia davanti alla Juve. Se guardiamo ai bilanci, le due società sono affiancate, alle prese con discrete quantità di debiti, sebbene la Juve abbia le spalle coperte da Exor. L’ultimo cortocircuito è cronaca: ad aprile, in Coppa Italia, Lukaku ancora interista è stato bersaglio di insulti razzisti allo Stadium e per somma beffa è stato espulso. In estate Lukaku ha brigato per passare alla Juventus. Come se non bastasse, Cuadrado dalla Juve all’Inter, ma sul serio. Soltanto la saga di Inter-Juve poteva spiazzare così, all’ennesima potenza".
(Gazzetta dello Sport)
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