Della grande sfida del 16 settembre ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi
Alla ripresa del campionato, l'Inter ospiterà il Milan in un derby d'alta classifica. Della grande sfida del 16 settembre ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi:
L’importante sarà essere convinti della propria forza e delle proprie idee: per raggiungere questa condizione il lavoro dei due allenatori risulterà fondamentale. La preparazione di una sfida del genere prevede che si curino i minimi dettagli, che si diventi persino maniacali durante gli allenamenti quando si provano e si riprovano i movimenti e le situazioni di gioco: nulla può essere lasciato al caso.
Che cosa deve fare Pioli per ingabbiare l’Inter e, aggiungo io, per esaltare al massimo le doti del suo Milan? Il primo obiettivo deve essere quello di trasmettere ai suoi ragazzi la sua visione e i suoi desideri. Deve convincerli e, fino a che non saranno tutti disponibili e allineati sulla medesima lunghezza d’onda, ha il dovere d’insistere. Il Milan delle prime tre giornate mi è sembrato convincente, ha conquistato tre vittorie, di cui due in trasferta, ha mostrato qualche idea nuova e, cosa da non trascurare, ha badato soprattutto a fare il proprio gioco: non si è soffermato su inutili tatticismi, ma ha sempre cercato di spingere sull’acceleratore per avere il dominio del campo. C’è ancora qualcosa da migliorare, ad esempio la compattezza della squadra. Serve un Milan corto e aggressivo per mettere in difficoltà l’Inter. I nerazzurri potrebbero soffrire un pressing piuttosto alto, se fatto con i tempi giusti. Si tratta di disegnare una squadra che sappia muoversi in modo compatto e organizzato: undici uomini in posizione attiva con e senza il pallone . Questo deve essere il traguardo che Pioli si pone in testa. Altrimenti, se quando avanza l’Inter, i tre attaccanti del Milan non rientrano, tutto si complica e si corrono rischi seri.
Già, perché i nerazzurri sanno essere spietati: hanno esperienza, energie fisiche da spendere e uomini che, con una semplice giocata, possono spostare l’indirizzo della partita. La squadra di Inzaghi, bravo allenatore e ottimo tattico, ha nella solidità difensiva il punto di forza. Dopo tre partite non ha ancora subito nemmeno un gol, e questo è un merito non da poco perché significa che c’è comunicazione tra i reparti, che tutti si aiutano e collaborano. Tuttavia, a livello complessivo di manovra, bisogna ammettere che i nerazzurri puntano molto sul contropiede: hanno gli elementi adatti per quel tipo di gioco. Velocità, potenza e poi, una volta perso il pallone, rientri immediati in posizione difensiva senza badare troppo al pressing. Ecco, se il Milan riuscirà ad attuare un suo piano per rubare il tempo, e di conseguenza le idee, alla squadra di Inzaghi, attuando un’azione di pressing continua, allora potrebbe partire con un punto di vantaggio.