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Non solo Inter. Nella lunga intervista rilasciata da Walter Samuel a "IlGiornale.it", l'ex difensore nerazzurro ha parlato della sua decisione di ritirarsi dal calcio giocato al termine di questa stagione: "Quando ho firmato l’ultimo contratto avevo già l’idea che fosse l’ultimo della mia carriera, non perché mi sentissi male o perché non avessi più voglia: volevo semplicemente uscire di scena e lasciare nella maniera migliore possibile. Ho voglia di dedicare del tempo alla mia famiglia".
Due stagioni in forza al Basilea, dove Samuel ha continuato a essere protagonista: "I due anni qui a Basilea sono stati davvero fantastici, è stata una bella esperienza per me, mia moglie e i miei figli. Abbiamo cambiato città dopo nove anni all’Inter…non è normale per noi calciatori fare nove anni in una squadra (ride; ndr). Ho trovato un gruppo meraviglioso e sono davvero contento di aver preso questa scelta perché due anni fa volevo una società che lottasse per vincere qualcosa e che giocasse la Champions League e grazie a Dio abbiamo vinto due campionati”.
Tornando al passato, Samuel poi indica quelli che sono stati gli attaccanti che più lo hanno messo in difficoltà nella sua carriera: "Ce ne sono stati tanti che mi hanno fatto soffrire. Shevchenko, Vieri, Trezeguet, Ibrahimovic…dopo averli marcato tornavo a casa ed ero stanco morto (ride; ndr). Però era molto bello affrontare i più forti perché dovevi stare sempre attento e stare sempre concentrato. Ad esempio: Trezeguet toccava mezza palla e faceva gol, incredibile! Ho avuto la fortuna di giocare con tanti centravanti forti, in primo luogo Messi ma poi alla Roma ho giocato con Totti e Batistuta e all’Inter ho avuto la fortuna di giocare con gente del calibro di Eto’o, Ibrahimovic e Milito che per me è un fenomeno”.
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