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Sarri: “Fra noi e l’Inter c’è un gap. Chi va in Champions? Ci va chi sta meglio”

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Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta per 3-1 contro l'Inter
Marco Astori Redattore 

Sarri: “Fra noi e l’Inter c’è un gap. Chi va in Champions? Ci va chi sta meglio”- immagine 2

Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta per 3-1 contro l'Inter. Queste le sue dichiarazioni raccolte da FcInter1908: "Dobbiamo fare recriminazioni nei nostri confronti: la squadra ha fatto una partita dignitosa per 65 minuti: avevo paura per l'inizio del secondo tempo ma non abbiamo concesso niente e potevamo avere qualche contropiede. Ma quando il vento della partita è cambiato abbiamo dato sensazione di debolezza aspettando di prendere gol: questo non mi piace, eravamo diventati blandi.

Dopo il 2-1 si ricomincia, bisogna essere lucidi nel pensare che negli scontri diretti saresti ancora sopra: non sono soddisfatto per quanto visto, anche se per 70 minuti abbiamo avuto anche la possibilità del doppio vantaggio. Non c'è più niente da gestire: ci avessero detto ad inizio anno che avremmo avuto questa classifica, saremmo stati tutti soddisfatti. Ora tocca a noi. L'approccio oggi non è stato negativo, potevamo palleggiare meglio e di più, è mancato movimento senza palla per avere un palleggio più qualitativo e pericoloso, però non è stato un approccio disarmante: fra noi e loro c'è ancora un gap da colmare.

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Noi viviamo in un ambiente difficile, si tende sempre ad estremizzare: o è tutta merda o è tutto facile. Non dobbiamo cadere in queste storie, la realtà è che non era facile prima e non è impossibile ora. Dobbiamo fare un bel finale di stagione, se andiamo in Champions facciamo un miracolo, queste squadre hanno un'altra levatura, basta guardare i cambi dell'Inter di oggi. Le partite si vincono in tanti modi, con la tecnica, il fisico e i cambi: oggi è la dimostrazione è che tra noi e i top club c'è un gap, va coperto dal lavoro e dalla società.

Stavamo meglio oggi rispetto al Torino, poi ci sono qualità fisiche in cui l'allenamento non conta: se io ho un'accelerazione a 35 all'ora e tu a 30, arrivo prima io. Quella è una qualità innata e non la migliori. Nelle cose alienabili siamo la squadra che corre di più e veloce, poi altre squadre hanno picchi di velocità più alti. Cataldi ha preso un colpo sul polpaccio, si vedrà cos'ha nelle prossime 48 ore. La linea difensiva è stata esposta a troppi eventi, se succede questo Marusic e Hysaj dovevano slegare in avanti e rislegare sui cambi, diventa un grande dispendio di energie e letture, possono anche andare in difficoltà ma non mi sono sembrati. A centrocampo abbiamo sofferto, Milinkovic come gli altri.

Ritiro? Per me è una cagata pazzesca. Se i ragazzi vogliono andarci, è giusto andarci: però giocando 3 partite in 6 giorni ci stiamo lo stesso. Se bastasse andare in ritiro, il Perugia avrebbe fatto la Champions 20 anni di seguito. Se è desiderio dei giocatori bene, sennò anche no.

Appena siamo usciti dall'Europa abbiamo fatto una striscia di vittorie impressionanti, ora abbiamo fatto due sconfitte: le grandi sconfitte col Chelsea le abbiamo fatte quando avevamo tutta la settimana, non essendo abituati ad avere così tanto tempo si andava in difficoltà. Ma non è un esempio calzante per noi. Corsa Champions? Non so chi sia favorito, io cerco di estraniarmi da tutto e non guardo i calendari delle altri: fare tabelle è come giocare al totocalcio, non ha senso. Manca un mese, chi sta meglio tra un mese ci va".

 

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